Le luci di Palazzo Biscari illuminano ancora brillantemente i suoi principeschi saloni nell’ultima domenica di novembre, sesto rendez-vous del 14° Festival Internazionale del Val di Noto Magie Barocche, in attesa degli altri due splendidi appuntamenti decembrini che completeranno la rassegna. Questo del 24 novembre si prospetta a dir poco ‘esplosivo’ e impetuoso, a cominciare dagli evocativi titoli Amore e Tempesta e All’italiana. I concerti con strumenti ‘obbligati’ di Antonio Vivaldi.
Entrambi i programmi saranno interpretati dall’Arianna Art Ensemble, già noto per aver eseguito con successo di pubblico a Magie Barocche il 27 ottobre i bachiani Concerti Brandeburghesi. Nel primo concerto, delle ore 19.00, al grande veneziano dall’inconfondibile stile, il celeberrimo “Prete rosso”, si associa Georg Friedrich Händel, soprannominato in Italia “il caro Sassone” (similmente ad Hasse) sebbene non fosse nativo della Sassonia. In ogni caso, anche i lavori operistici di quest’ultimo recano la forte impronta del gusto italiano. Le pagine in programma sono tutte accomunate dal rapporto tra musica e natura a partire dell’introduttiva Sinfonia «Alla rustica» (in realtà un concerto per soli archi, senza strumento solista) di Vivaldi, l’autore al quale è legata l’immagine di compositore capace più di ogni altro di evocare con le note i suoni del paesaggio e dell’ambiente. All’atmosfera agreste e pastorale faranno seguito due struggenti arie händeliane, «Credete al mio dolore» e «Venti, turbini», rispettivamente dall’Alcina e dal Rinaldo. Tutti i brani vocali saranno eseguiti dal soprano Martina Licari. Ancora di Vivaldi si udrà un concerto per violoncello, formalmente ‘asemantico’ per natura (ironia delle parole), ma non per questo meno capace di esprimere le passioni e i sentimenti umani più profondi, così come il celeberrimo brano strumentale «Passacaglia», tratta dalla Suite per clavicembalo n. 7 di Händel.Gli elementi naturali, come il mare in tempesta, i vortici del vento, gli antri oscuri diventano così metafora di passioni tumultuose o stati d’animo tormentati; il giardino di fiori, i ruscelli che scorrono e la brezza fresca (tutte immagini suggerite dalla mimesi strumentale e/o elargite dai testi cantati) infondono tranquillità e amore, in un gioco raffinato di sinestesie fra i sensi, proprio come accade con le musiche di questo raffinato e affascinante concerto.
Dopo la pausa del wine break (non a caso il vino è uno dei più antichi prodotti della terra), alle 20.30 è la volta di un concerto tutto incentrato sulle musiche per le ragazze della Pietà di Venezia, storico istituto di accoglienza delle orfanelle, cui veniva impartita anche una solida istruzione musicale, con esiti eccellenti. Il Maestro de’ Concerti era proprio Vivaldi, che compose per le sue fiole innumerevoli capolavori, dove si trasfonde tutto il fuoco e la furia dello stile italiano. Tratti appassionati e vibranti scuoteranno gli animi che ascoltano il mottettoIn furore iustissimae irae (mai titolo fu così rivelatore), il virtuosistico e stratosferico concerto per violino RV 366 (dal «Quaderno musicale di Anna Maria», detta appunto del violin, la più talentuosa delle ragazze della Pietà) e l’amabile, delizioso concerto per viola d’amore e liuto.
Per prenotazioni telefonare al 392 0359972 o scrivere a info@magiebarocche.it
Biglietti d’ingresso: intero 10 €, ridotto 5 € (under 26 e over 65). Prevendita su www.diyticket.it
Prossimo appuntamento domenica 1 dicembre con altri due entusiasmanti concerti a cura del Quartetto d’Archi dell’Accademia dei Febei e l’Ensemble Efesto