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“Il sistema Montante” in scena a Palazzolo Acreide

Di Donata Guarino |

Palazzolo Acreide (Siracusa) – Giovedì 12 settembre, a far da cornice la luna, al teatro greco di Palazzolo Acreide (SR) è andato in scena lo spettacolo – organizzato dall’associazione culturale Dahlia e dalla fondazione Fava – Il Sistema Montante – Drammaturgia sugli atti della Commissione Antimafia scritto da Claudio Fava. Gli attori David Coco, Simone Luglio e Liborio Natali, in scena con lo stesso Fava – voce narrante della vicenda rappresentata – , hanno interpretato il testo drammaturgico basato sulla Relazione conclusiva dell’Inchiesta sul “Sistema Montante” approvata il 19 marzo 2019 dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta e Vigilanza sul Fenomeno della Mafia e della Corruzione in Sicilia.

In essa si legge a proposito dei fatti denunciati: «… un governo parallelo che per anni ha occupato militarmente le istituzioni regionali e ha spostato altrove i luoghi decisionali sulla spesa (…) una privatizzazione della funzione politica che ha trovato un salvacondotto in una presunta lotta alla mafia». I tre leggii in scena sono luoghi precisi, stanze del potere dalle quali nomi noti (e potenti) da Alfano, a Crocetta, a Lumia ( e tanti altri) rispondono a domande, “spiegano” i perversi discorsi, le reticenze e le benevolenze, che in quasi dieci anni hanno dato sostanza a un progetto di corruzione ampio e strutturato. Un reading che per poco più di un’ora ha raccontato, con lucidità e chiarezza, una storia imbarazzante, a partire dalla scalata dell’imprenditore Antonello Montante, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa,iscritto nel registro degli indagati, alla creazione di un archivio privato – veri e propri dossier della stanza dei segreti – in cui Montante prende nota di tutta la sua vita pubblica.

Emergono nomi di Ministri, Prefetti e alti funzionari della Polizia di Stato, politici, giornalisti, imprenditori, esponenti simbolo dell’antimafia in Sicilia. È una brutta storia. Di spionaggio. Di una macchina messa in moto per costruire un sistema di potere, il sistema Montante appunto, denunciata dall’articolo di Bolzoni e Viviani apparso su Repubblica tempo fa. Le inchieste che ne sono seguite, nel maggio del 2018 hanno avuto un clamoroso sviluppo: Antonello Montante è stato arrestato con l’accusa di capeggiare un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e di avere spiato gli inquirenti che stavano investigando su di lui. È in corso un processo. Ma intanto che se ne parli!

Se si va a leggere la relazione finale firmata dell’onorevole Fava, facilmente reperibile in rete (sono tante pagine ma vale la pena leggerle, per conoscere i fatti ma anche i nomi) si comprendono molte cose. Per dieci mesi la commissione ha svolto le quarantanove audizioni ascoltando alcuni e prendendo atto che altri non si sono presentati, anche perché coinvolti nel processo. Dopo il libro di Attilio Bolzoni Il padrino dell’antimafia edito da Zolfo, ora uno spettacolo teatrale. Perché i libri e il teatro possono (devono) denunciare, far riflettere, contribuire a smascherare il falso per scegliere con responsabilità la verità. E stare con la schiena dritta, come diceva Pippo Fava.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA