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Firmopoli di Siracusa, altre liste sotto la lente della Procura

Di Massimo Leotta |

Il sospetto, supportato anche dall’inchiesta giornalistica del nostro quotidiano, è che non tutte le firme depositate o sostegno delle liste, come previsto dalla legge, siano stare raccolte secondo le regole. Su queste colonne abbiamo riportato la testimonianza di alcuni “firmatari” che hanno completamente disconosciuto la propria firma.

Ma c’è già chi si smarca da questa situazione. Lo farà con una conferenza stampa Paolo Ezechia Reale, che fu candidato a sindaco perdendo il ballottaggio e che aveva una lista a proprio sostegno. In un conferenza stampa prevista per domani dimostrerà come la sua lista sia al di sopra di ogni sospetto. Non anticipa molto ma su una cosa vuole intervenire: «Ricordo che all’epoca – dice Reale – fummo quasi derisi per le iniziative che prendemmo proprio per essere al di sopra di ogni sospetto. Chi ha buona memoria ricorderà cosa facemmo». Progetto Siracusa ha raccolto gran parte delle firme necessarie per proporre le proprie candidature davanti a un notaio. «Ma non solo – aggiunge l’ex candidato a sindaco alle elezioni amministrative del 2013, Reale – le nostre liste erano praticamente blindate. Consegneremo dei modelli proprio per fare verificare ai giornalisti e all’opinione pubblica la correttezza del nostro lavoro». Insomma il così fan tutti non piace all’ex candidato a sindaco.

Il terzo fronte di Firmopoli è quello che riguarda invece l’iniziativa assunta dal movimento 5 Stelle che ha consegnato ad un esperto grafologo un plico con le firme della lista finita nella bufera. L’esperto ha concentrato la propria attenzione su una ventina di fogli da dove potrebbero emergere incongruenze e irregolarità, modelli consegnati dal deputato regionale Stefano Zito.

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