Siracusa
Edili: sit-in davanti alla Lukoil
Assume toni più morbidi la protesta dei lavoratori della Sics, ma solo al 50%. Infatti, se davanti ai cantieri della ditta nell’area del consorzio del porto proseguono anche oggi picchetti e blocchi, nello spiazzo davanti allo stabilimento Lukoil – al cui interno i lavoratori Sics operano – l’annunciato sbarramento allenta le maglie, e si trasforma in un sit in. All’origine della disparità di azione, l’incontro che sabato ha visto intorno a un tavolo di Confindustria, il sindacato e i rappresentanti del colosso Isab.
«L’azienda ha annunciato di volersi fare parte diligente nei confronti delle somme che gli operai attendono dalla Sics – rivela Alessandro Gionfriddo, segretario organizzativo Feneal Uil – e proprio oggi avrebbero trattato la questione della possibile copertura del debito con i propri uffici legali». In cambio, «ci hanno chiesto di soprassedere sui blocchi davanti alle portinerie della zona industriale – prosegue Gionfriddo – e di provocare il minor disagio possibile».
Ma se la mano del sindacato al momento ha indossato un guanto più morbido nei pressi delle raffinerie, non smette di usare il pugno di ferro nei pressi dei cantieri del porto, al cui interno opera la Sics e che proseguono ad essere a rischio interruzione lavoro. «Non ci fermiamo – annuncia Paolo Gallo, segretario provinciale Filca Cisl – perché la testardaggine della “Società italiana costruzioni statali” è snervante. L’impresa, che ha la maggioranza degli appalti all’interno del consorzio del porto, non si rende conto che se davvero l’Isab dovesse pareggiare i conti al posto suo, questo per la Sics rappresenterebbe una sconfitta enorme. Non deve essere la committente a risolverle i problemi di debiti con i lavoratori».
Ancora una giornata di picchetti e blocchi, cercando di rispettare un equilibro necessario tra le ragioni della protesta e la necessità «di evitare tensioni e scontri – sintetizza Gionfriddo – perché c’è il rischio di una guerra dei poveri tra i lavoratori».
La Sics da parte sua rimane sulle posizioni iniziali, ovvero prender tempo soprattutto per la questione dell’Ape, l’anzianità professionale edile, pagata a rilento dopo la sospensiva contributiva ottenuta per intervento del Prefettura.
Nell’attesa che un accordo possa sortire dalla riunione di sabato in Confindustria, il segretario provinciale Fillea Cgil, Salvo Carnevale, parla di «azioni miserabili che non rispettano la dignità dei lavoratori. renderemo più dura la nostra presenza davanti ai cancelli dei cantieri del porto. Abbiamo attivato i nostri uffici legali per fa partire i decreti ingiuntivi, perché la ditta si è macchiata di appropriazione indebita».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA