ROMA – «Non sono un corruttore, né ho mai dato denaro o altre utilità per l’esercizio distorto di funzioni da parte di magistrati». Lo ha detto l’avvocato Piero Amara, arrestato in una operazione congiunta tra le procure di Roma e Messina, nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip capitolino.
Amara, secondo quanto riportano i suoi difensori, gli avvocati Salvino Mondello e Angelo Mangione, ha aggiunto che «i magistrati che mi si accusa di aver corrotto hanno adottato anche provvedimenti molto contrari agli interessi dei clienti che mi vengono attribuiti e che in realtà non assistevo». Il professionista, nel corso dell’atto istruttorio svolto alla presenza anche del pm Luca Tescaroli, ha affermato che le prestazioni documentate nelle fatture sono state tutte “regolarmente effettuate”. «Valuteremo se presentare istanza di scarcerazione – hanno concluso i due penalisti – ma ci teniamo a ribadire che il nostro assistito ha la massima fiducia nel lavoro dei magistrati».