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Chiusura G7, Lollobrigida: «Meno quantità e più qualità e risposte ai coltivatori a secco»

Il ministro all'Agricoltura soddisfatto per la riuscita dei lavori, un successo di tutte quelle associazioni, produttori ed espositori che guardano all’agricoltura 5.0 fatta anche di droni e intelligenza artificiale

Di Monica Cartia |

Ha sfoggiato uno dei suoi sorrisi migliori il ministro dell’Agricoltura, della Pesca, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida all’incontro con la stampa a conclusione del G7 Agricoltura. Una settimana intensa che lo ha visto protagonista indiscusso di incontri, conferenze, scambi di battute con la gente senza mai sottrarsi alla richiesta di selfie. Il ministro però ci tiene a sottolineare che il successo di Expo Divinazione non è il successo di Lollobrigida ma di tutte quelle associazioni, produttori ed espositori che guardano all’agricoltura 5.0 fatta anche di droni e intelligenza artificiale. «Oggi dobbiamo concentrarci su come le future generazioni potranno vivere di agricoltura e di pesca con strumenti innovativi e tecnologicamente avanzati, con la capacità di ricerca, con la soluzione per contrastare gli effetti collaterali del cambio climatico. Made in Italy per noi vuol dire “fatto in Italia”, per il resto del mondo vuol dire qualità e questa è la nostra ricchezza. Non competiamo sulla quantità ma sulla qualità».

La formazione dei giovani

Lollobrigida ha inoltre sottolineato quanto sia importante la formazione dei giovani, ha vantato come eccellenza per la pesca un istituto di Catania ma ha aggiunto: «Sulla formazione bisogna investire di più cercando di capire quali siano le nuove sfide e le nuove potenzialità». Il ministro ha ringraziato la stampa che si è occupata dell’evento e in particolar mondo il quotidiano “La Sicilia” per l’attenzione nel raccontare una settimana di Expo. «“La Sicilia” ha saputo raccontare queste giornate perché sapeva cosa significava restituire centralità all’agricoltura e alla pesca nell’ambito di una straordinaria regione che ha sofferto più delle altre un fenomeno come quello siccitoso, che è un fenomeno ciclico che si ripete in maniera quinquennale ma nel mezzo, delle volte, come è venuto due anni fa, ci sono piogge superiori alla media. Il problema sono le infrastrutture dimenticate e non realizzate negli anni; la dispersione idrica enorme; la mancanza di capacità di captazione quasi unica. Dobbiamo recuperare, utilizzare le acque reflue per l’agricoltura».

Il successo dell’evento

Lollobrigida ha ringraziato la città, la Regione Sicilia, il Ministero, lo staff, l’Inda che ha regalato due spettacoli indimenticabili e poi la risposta da parte dei visitatori. «L’Expo – ha aggiunto – ha avuto una risposta eccezionale. Gli stand sono venuti volontariamente perché hanno sentito forte il bisogno di far conoscere ancora di più al mondo quello che hanno realizzato, studiato e praticato. Io in questi otto giorni non ho trovato nessuno che mi abbia parlato male dell’evento. Per la Sicilia vuol dire anche un ritorno di immagine. Se dopo tre minuti ti innamori di Siracusa, dopo sei compri casa. Il ministro statunitense – ha raccontato – aveva studiato la Sicilia prima di venire con la moglie in occasione del G7. Ieri mi ha confidato che verrà per conoscerla di più perché ne è rimasto affascinato».

I fondi per l’agricoltura

Ma arrivano anche risposte alle categorie: agli agricoltori che hanno sofferto negli ultimi mesi con raccolti a rischio. «Il 23 settembre – dettaglia – ho preso l’aereo, sono andato a Bruxelles e ho portato 37,4 milioni dell’Ue a cui aggiungeremo 74,8 milioni di euro per la siccità, non solo per la Sicilia (ma maggior mente per essa), che si aggiungono ai 15 milioni che avevamo stanziato con il Ministero. Inoltre in questi giorni si apre il bando per le domande, in tempi di record, per dare sostegno a chi è stato colpito dalla siccità. Poi bisogna puntare anche al valore dei prodotti. Il formaggio ragusano, per esempio, è un formaggio che non è né più buono né meno buono di altri formaggi di eccellenza che in Italia vengono venduti al triplo del prezzo. Se si aumenta il valore della distribuzione e si riesce in una equa distribuzione di filiera si valorizza di più anche il produttore. In Sicilia i problemi sono non certo legati al produttore ma alle infrastrutture di logistica».Si chiude con grande soddisfazione, strette di mani e si guarda ad altri eventi che possano valorizzare i produttori e le eccellenze nostrane. Intanto i turisti continuano a girare tra i vari padiglioni e a gustare i prodotti dell’agricoltura, apprezzando nell’area della Sicilia il pomodoro di Pachino, il formaggio ragusano e i vini dell’Etna. La stima finale dei visitatori è di oltre 350.000 persone che hanno partecipato alla Divinazione Expo e al G7 Agricoltura, un successo che conferma l’interesse per l’agricoltura e l’innovazione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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