Siracusa
Avola, alla riserva Cavagrande del Cassibile resta tutto come tre anni fa
Avola. Tutto come il 2 luglio 2014. Il sentiero Scala Cruci della riserva di Cavagrande del Cassibile rimarrà chiuso, così anche il sentiero Mezza Costa. Parzialmente aperto il sentiero Mastra Ronna. Resta Fruibile in sentiero Carrubbella. Rimane l’interdizione alle attività balneari nei laghetti: sanzioni fino a mille euro.
Il dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale risponde alla richiesta del Tar di Catania che con la sentenza emessa il 30 dicembre 2016 aveva chiesto all’Azienda Foreste Demaniali di dare una risposta certa sugli interventi e sulla tempistica della riapertura della riserva di Cavagrande del Cassibile.
E’ una doccia fredda per chi si aspettava un’accelerazione per la riapertura tout court dell’oasi naturale. Ai “tempi certi” chiesti dal Tar di Catania, l’Azienda Foreste Demaniali risponde così nella nota inviata a tutti i Comuni in cui ricade la riserva: “il 13 maggio 2016 si è effettuato un sopralluogo congiunto con l’ufficio del Genio Civile di Siracusa e i referenti del dipartimento tecnico regionale coinvolto per la verifica della stabilità dei costoni rocciosi per redigere un progetto esecutivo per la messa in sicurezza e del sito tutto. I rapporti di collaborazione e di studio con i soggetti coinvolti sono in itinere e non è prevedibile la conclusione della fase progettuale ed esecutiva. Ad oggi continuano sussistere gravi rischi per la sicurezza e l’incolumità dei fruitori della riserva”.
Il sindaco Cannata che aveva fatto pressioni per la riapertura del sito – sua la richiesta al Tar di Catania per avere tempi certi – si scaglia contro la Regione: “Abbiamo a che fare – dice il primo cittadino – con una classe politica e dirigenziale scarsa. Non si capisce qual è il suo ruolo e a cosa serve essere rappresentati da loro. A distanza di quasi 3 anni non riescono a trovare una soluzione. Non solo non ottemperano a quelle che sono le richieste dei magistrati amministrativi del Tar di Catania non dando tempi certi, ma continuano ad arrecare danni ad un territorio non mettendo in sicurezza un bene naturale che appartiene alla collettività. A questo punto – continua Cannata – chiedo al Presidente della Regione Rosario Crocetta, se è a conoscenza di questa situazione. Se nel caso lo fosse chiediamo di prendere atto che la sua amministrazione è incapace di governare sul territorio, di valorizzare e tutelare uno dei beni più importanti e conosciuti della Sicilia”.
Cannata chiude con una domanda provocatoria: “Questo governo regionale ha bisogno di un commissario ad acta per ottemperare? E’ un problema di volontà politica o di incapacita’ manifesta visto che il precedente governo una identica situazione l’ha risolto in pochi mesi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA