Andrea supera la barriera dell’autismo e si laurea con 110 e lode

Di Rosa Zuccarello / 21 Luglio 2019

Noto (Siracusa) – A Noto, venerdì scorso, Andrea Bordonaro, meraviglioso giovane uomo di 23 anni con diagnosi di “disturbo dello spettro autistico con funzionamento intellettivo nella norma e linguaggio fluente”, si è laureato con 110 e lode in Scienze della formazione e della comunicazione, discutendo la tesi “Deficit della comunicazione nei bambini con disturbo dello spettro autistico e sindrome di asperger”.

Nel sentire comune, un traguardo impensabile per chi accusa una patologia caratterizzata da anomalie nella comunicazione, nella socializzazione e nelle attività ed interessi; e che, però, talvolta presenta anche soggetti con alti funzionamenti come Andrea. Un ragazzo che in età scolare ha affrontato le difficoltà connesse a quelle carenze nelle attività di tipo immaginativo, che rendono gli individui come Andrea incapaci di cogliere metafore, ironia, sarcasmo. A queste, si associano le carenze relative al riconoscimento degli stati emotivi, così che nel loro vocabolario i termini riferibili a eventi mentali (verbi come pensare, sapere, credere) sono meno rappresentati. Ha, dunque, dell’incredibile come il pensare, il sapere e il credere siano, invece, stati il motto di battaglia della famiglia Bordonaro e soprattutto di Andrea.

Genitori attenti che precocemente, allertati da alcune caratteristiche peculiari del bambino, hanno constatato nel tempo le modifiche che in esso avvenivano, cercando di cogliere eventuali disagi prima che si stabilizzassero, rivolgendosi a esperti che li hanno supportati nell’analisi, valutazione e comprensione del disagio in atto.

«Il nostro Andrea – dice la mamma – si laurea e io non riesco a trovare le parole per esprimere appieno ciò che provo. Sicuramente le metodologie attuate nel corso degli anni lo hanno agevolato negli apprendimenti, gli hanno fornito la “struttura” di cui aveva bisogno per muoversi nel nostro mondo, ma lui ci ha sempre messo tutto sé stesso con una passione ed una perseveranza che non hanno eguali: merita pienamente tutto questo». I genitori ringraziano l’Irccs per il ritardo mentale e l’involuzione cerebrale “Oasi Maria Santissima”, sorto a Troina per il volere di un incredibile visionario, padre Luigi Ferlauto, che con il validissimo supporto di un gruppo di volontarie ha reso palpabile il pensare, il sapere e il credere, rendendo questo centro un luogo dove ognuno è qualcuno d’amare, egregiamente portato avanti, dopo la morte di padre Luigi, dall’attuale presidente padre Silvio Rotondo e dalle volontarie.

I ringraziamenti vanno anche a tutta l’équipe che negli anni ha supportato Andrea e a tutti coloro che con dedizione e amore seguono in diagnostica e riabilitazione tanti, come Andrea e la sua famiglia, che afferiscono all’Oasi per usufruire dei suoi servizi. Bisogna essere orgogliosi e fieri del traguardo raggiunto da quel bimbo che ora, dottore, avanzerà in direzione dei suoi sogni, con la speranza che viva una vita che abbia confini definiti, ordine e significato, in modo che non succeda, come descrive Temple Grandin, che buona parte del tempo sia impiegata per cercare di capire quale sia la logica che sta dietro alle cose.

Essere genitori chiamati a educare un figlio autistico non è facile. Nel vortice di tante opinioni, modelli e proposte educative, i genitori rischiano di rimanere disorientati, instabili, incapaci di scelte definitive che danno senso all’educare, sentendosi così in difficoltà di fronte ai propri figli che esigono delle risposte educative coerenti. Per tale motivo, bisogna essere orgogliosi di essere pedagogisti, con il delicato compito di rendere più fluida possibile la realizzazione del processo di crescita e l’accompagnamento della persona in seno alla collettività.

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