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Acradina, stop al degrado sociale: sgomberate le grotte della balza

Di Seby Spicuglia |

Balza d’Acradina, all’ombra della croce che ricorda la visita di papa Wojtyla a Siracusa nel 1994. Gli uomini della polizia municipale, dei carabinieri, dell’Ambientale, dell’Asp e dell’Igm ieri all’alba sono comparsi per la seconda volta in 2 giorni in quella terra di nessuno, per disinfestare e ripulire, trovandosi davanti nessuno perché fin dall’alba gli occupanti, avvertiti la sera prima, hanno levato le tende e si sono allontanati, forse per ritornare in un secondo momento, ad operazioni concluse.

Grotte trasformate in abitazioni d’emergenza, infestate da pulci e zecche, occupate da cittadini stranieri senza dimora, homeless dediti all’accattonaggio e al bere, isolati dal resto del mondo. Una tribù di disperati solidali che condivide anfratti e muri di pietra, porte fatte di rami e sterpaglia, bagni che altro non sono che buchi nella roccia e ricettacolo di insetti e mosche.

Una scenografia di disperazione che si rinnova ogni anno, raccogliendo sotto i tetti di pietra e muschio una popolazione spaesata di stranieri senza un posto dove dormire, disposti a condividere il giaciglio fatto di coperte lerce e scarafaggi con altri compagni di disagio. Cittadini per lo più di nazionalità rumena e polacca, nascosti dietro tende che altro non sono che i loro stessi indumenti maleodoranti, infeltriti e stesi a protezione delle bocche delle grotte.

Un repulisti generale, quello scattato ieri mattina, che nell’area della balza d’ Acradina ha visto soltanto il suo culmine, perché la giornata di disinfestazione e pulizia, seguita ad un tavolo tecnico che ha visto sedute insieme tutte le parti in causa, si è snodata per l’intera città, stendendosi dalla parte alta giù fino ad Ortigia, lì dove la disperazione degli ultimi trova riparo: nel ventre del parcheggio Talete, sotto i portici di corso Gelone, negli angoli dei palazzi accanto alla Prefettura di piazza Archimede, in via Brenta, in via Reimann, nelle sale d’aspetto della stazione ferroviaria e in ogni anfratto dove gli agenti della Municipale e dei Carabinieri sanno esistono ripari provvisori per chi ha più nulla.

Gli uomini dell’Igm hanno caricato sui loro mezzi decine di materassi, sollevato coperte puzzolenti, ripiegato cartoni e ripulito ambienti infestati, mentre i disperati senza casa sono stati affidati ai servizi sociali del Comune, e invitati a trovare sistemazione nelle strutture più adeguate alla loro dignità di esseri umani.

Le grotte della balza d’Acradina al momento sono rimaste vuote, piene ancora di masserizie e oggetti personali, vecchi giocattoli adattati a soprammobili, giornali e carta straccia come presidi igienici, pentolame dalla foggia vetusta e resti di cibo che hanno fatto la gioia dei tanti ratti che gli operatori di polizia e i sanitari hanno visto scappare al loro arrivo, alle prime luci del giorno.

Altre operazioni di disinfestazione e controllo negli stessi ambienti sono state intanto programmate anche per i giorni a venire.

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