Siracusa. Milanese ma solare come una donna mediterranea. Tutti la chiamano “Prof” come il suo personaggio di maggior successo, l’insegnante Camilla Baudino della serie Provaci ancora Prof. Veronica Pivetti è arrivata a Siracusa per l’OrtigiaFilmFestival che ieri sera ha chiuso i battenti, in giuria per il concorso di cortometraggi ed ha presentato il suo primo film da regista: Né Giulietta né Romeo candidato al Globo d’oro della stampa estera, non distribuito in Sicilia e poco nel resto d’Italia, come tanti piccoli film d’autore. Il film, prodotto da Pigra e Carismi, patrocinio di Amnesty International, è una commedia che racconta di un nucleo familiare in crisi di fronte al “mamma, io amo lui” del figlio Rocco, il protagonista, che però riesce a ottenere l’accettazione della sua omosessualità.
Ma soprattutto Veronica Pivetti, attrice e doppiatrice, sua una delle voci dei Simpson, è la professoressa-detective della serie ispirata ai libri di Margherita Oggero, che dopo 10 anni continua a piacere al pubblico e va verso l’edizione numero 7. Provaci ancora Prof 7 ha idee molto forti e sconvolgenti per molti dei personaggi (nel cast anche Paolo Conticini ed Enzo Decaro): si girano tra novembre e dicembre le otto puntate.Una serie che è una garanzia per Rai 1, con il 22% di share e oltre 5 milioni di spettatori a sera. L’attrice, attivissima, ha intanto appena terminato di scrivere per Mondadori il suo secondo libro dopo “Ho smesso di piangere”. «Ma – precisa – non sono una scrittrice bensì un’attrice che scrive».
Veronica, quale motivazione l’ha portata alla regia?
«Tutti dicono che dall’oggi al domani sono diventata regista. Non è così. Da anni accarezzavo l’idea, mi sono esercitata con i corti. Ci ho messo 4 anni per costruire questo film. È un sogno realizzato. Mi piaceva la storia di un adolescente che scardina una famiglia ritenuta aperta e progressista. Uno scontro generazionale. La commedia è il mio campo. Ci sono bellissimi film drammatici sull’argomento ma nel mio film si ha la possibilità di ridere: non di… ma con… In mancanza di distribuzione, ho fatto proiezioni nelle scuole in collaborazione con l’Agedo (associazione di genitori di omessessuali) e il patrocinio di Amnesty International».
Una domanda che certo le rivolgono spesso è «ma ancora film sull’omosessualità»?
«È un tema che scatena grandi dibattiti. Penso che se ne parli ancora molto poco. Quante storie d’amore, quanti film di guerra e nessuno si lamenta!».
Altri progetti come regista?
«Allo stato embrionale. Dopo un’uscita complicata come questa… Un film è un figlio da accompagnare, mandare a scuola…».
A proposito di scuola, qual è il segreto del successo di “Provaci ancora Prof”?
«Raccontare la scuola significa rivolgersi a tutto il pubblico, è un terreno in cui tutti ci riconosciamo. Come scrittura ha molti elementi positivi. Ho fatto tante belle cose da Commesse nel lontano ’98 al Maresciallo Rocca ma qui l’equipe è come una famiglia: 11 anni fa e siamo ancora assieme».
Quando la rivedremo sul grande schermo?
«A novembre nel film di Marco Ponti, seguito di Io che amo solo te».
Era già stata a Siracusa?
«Sto scoprendo Ortigia, posto magico. Sarà banale dirlo ma mi sono ripromessa di approfondire la mia conoscenza di questa terra meravigliosa. In Sicilia, Palermo, ero stata per girare la miniserie L’attentatuni ma tanto tempo fa».
Avrà presto un’altra occasione: dal 19 luglio sarà in giuria con Valerio Mastandrea al SiciliAmbiente – Documentary Festival di San Vito Lo Capo.