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Quaternity, il gioco degli scacchi a 4 e l’Europeo: chi è il catanese che gioca per la Nazionale azzurra

La rivisitazione dell'antico e tradizionale gioco ha una sua variante moderna: e c'è un siciliano tra i più forti

Di Grazia Calanna |

È un gioco sociale, inclusivo, pensante, fondato, insieme, su cooperazione e competizione. È la moderna rivisitazione dell’antico gioco degli Scacchi, parliamo del “Quaternity” sempre più diffuso e “frequentato” in tutto il mondo. Dal 4 al 7 di Ottobre, nella dimora storica (Hellens Manor) situata nel villaggio di Much Marcle, nell’Herefordshire, in Inghilterra, si terrà il Campionato Europeo di “Quaternity chess”, organizzato dall’associazione “Quaternity Clubs UK” per conto di “Quaternity Clubs International”. Al Campionato che mette in palio un premio per le squadre e uno per il giocatore individuale vincente, parteciperanno: il Regno Unito, la Francia, la Spagna, la Germania e l’Italia. Per l’Italia con Renato Tomaselli (Catanzaro), Darya Pereira Rega (studentessa brasiliana, residente a Caserta), Filip Epifanovich (Ucraina; ogni torneo nazionale per le qualificazioni alle finali nel Regno Unito, da regolamento, ha potuto accogliere un giocatore proveniente da un paese non partecipante), il catanese Santo Previtera (classe ’66, residente a Zafferana Etnea), arrivato in finale qualificandosi terzo al torneo nazionale organizzato dall’associazione “Quaternity Italia”, svoltosi (per necessità logistiche e partecipative) sulla piattaforma “play.quaternity.com”.

-Come nasce la sua passione per il “Quaternity chess” e quali sono le peculiarità di questo gioco?

«Non so come nasca una passione, posso dire che conoscevo appena le regole e i movimenti degli scacchi classici. Ma osservando alcune partite, quindi lo svolgersi del gioco Quaternity che si gioca in quattro con altrettanti schieramenti posizionati agli angoli di una scacchiera che conta di 12×12 case, mi sono reso conto che mi trovavo ad osservare qualcosa di completamente innovativo, in cui strategie e schemi prestabiliti contavano fino ad un certo punto. Queste sono solo alcune delle sue peculiarità insieme al fatto che tutti giocano contro tutti anche se tacite alleanze, che risultano sempre temporanee, sono contemplate. Da lì il “click”», dichiara Santo Previtera.

Quale la “filosofia” che contraddistingue e differenzia il Quaternity dai classici “Scacchi”?

«Nelle parole dei suoi creatori la risposta a questa domanda. Il gioco è cambiato perché era tempo che cambiasse, gli scacchi classici sono binari sviluppano una relazione uno contro uno in cui predominano gli schemi preimpostati e strategie sperimentate. Sono parte del XIX secolo. Gli Scacchi inscenano la guerra, Quaternity si rifà alla vita. Quaternity è un nuovo sport mentale sviluppato per il XXI secolo. Dato che i giocatori in campo sono quattro, le strategie e gli schemi prestabiliti non funzionano più. Ogni mossa cambia e stravolge la relazione dei pezzi sulla scacchiera, quindi la strategia deve essere dinamica e flessibile ad ogni situazione che si presenta. Ciò rende ogni partita unica. Sviluppa la capacità di relazionarsi e di giocare in un ambiente in perpetuo mutamento, caratterizzato da incertezza e ambiguità. In altre parole, consente ai giocatori di sviluppare la capacità di mantenere la “consapevolezza contestuale” e la concentrazione specifica allo stesso tempo, insieme alla resilienza, alla flessibilità, al pensiero strategico dinamico, alla gestione dello stress e ad altre qualità necessarie per il mondo di oggi».

-Cosa l’affascina maggiormente del Quaternity chess? E, quali le maggiori difficoltà di gioco?

«La cosa che mi colpisce è appunto il cambiamento repentino che può avere una situazione di gioco, in cui un giocatore apparentemente spacciato e prossimo alla disfatta possa all’improvviso fare scacco matto ad un avversario e aggiudicarsi punti in un torneo o perfino la vincita della partita. Se c’è una difficoltà iniziale nel gioco è quella di mantenere una visione globale e unitaria degli eventi che si svolgono sulla scacchiera in modo da non farsi sorprendere mentre si è intenti a sviluppare una strategia del momento. Vedere la facilità con cui imparano le persone che non hanno mai giocato a scacchi è un’altra cosa che trovo entusiasmante, i bambini in primis, che hanno ovviamente una capacità di adattamento e una flessibilità ancora intatte. Nell’Amazzonia peruviana, esattamente a Yarinacocha, il sociologo e antropologo Roberto Asconiga, ogni fine settimana, mette a disposizione dei bambini della tribù le scacchiere Quaternity. L’interesse e l’entusiasmo che essi dimostrano per il gioco, è a dir poco degno di nota».

-Cosa consiglia a quanti vorrebbero poter praticare il Quaternity chess? Esistono associazioni attive in Sicilia?

«Senza dubbio la piattaforma on-line https://play.quaternity.com dà la possibilità immediata di provare il gioco. Vi si trovano tutorial e le regole generali per un approccio iniziale, l’opportunità di giocare da soli contro i cosiddetti bots (giocatori virtuali) offre il vantaggio di familiarizzare con Quaternity e allenarsi praticamente all’infinito. Ovviamente, essendo in quattro, ci si può direttamente cimentare dal vivo. Abbiamo un’associazione Italiana la “Quaternity Clubs Italia”, in Sicilia siamo ancora all’inizio e per cominciare contiamo di presentare Quaternity nelle sedi di scacchi classici per dare la possibilità di conoscere il gioco e farne esperienza diretta. Si potrebbe dire ancora molto su Quaternity ma il consiglio generale che spesso viene dato è: giocare».

Per ulteriori approfondimenti: quaternity.com (sito ufficiale); italia@quaternityclubs.com (mail per informazioni in Italia).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA