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Marco Giarratana: da uomo senza lavoro a “uomo senza tonno” che spopola sul web
IL BLOG. Fin dai tempi in cui era studente universitario, Marco ha ideato e curato diversi blog, affrontando i temi più disparati. Il trasferimento nel capoluogo lombardo, però, lo aveva distratto da quest’attività. «A Groupon – ci racconta – mi occupavo di redigere testi, un lavoro che mi piaceva, ma al quale è presto subentrata la noia. L’idea di aprire un sito di cucina mi venne in mente un lunedì: avevo portato una pasta al forno in ufficio e quando una collega mi chiese la ricetta la trascrissi infarcendola di humor e battute». “L’uomo senza tonno” nasce nel 2012 e riscuote fin da subito un forte successo sul web, grazie anche al mix tra ricette creative e ironia. «Fin dalla scelta del nome – ci spiega ancora Marco – ho voluto trovare qualcosa che facesse sorridere e fosse facile da ricordare». Ecco allora il gioco di parole con il titolo del film del 2004, “L’uomo senza sonno”. «Per testarne l’efficacia – continua il blogger – ho fatto un piccolo sondaggio tra gli amici, che l’hanno apprezzato molto. E poi mi faceva ridere l’idea di un uomo single che non ha in casa nemmeno una scatoletta di tonno e deve trovare un modo per sopravvivere». Nato come ricettario, il sito di Marco si caratterizza per continui accostamenti musicali e non è raro trovarvi cose come il “Polpo alla Massive Attack”, ovvero un “polpo brasato al tè Tulsi con crema nera di ceci e mozzarella di bufala”. «Inizialmente – spiega ancora – le ricette che proponevo erano rivisitazioni di piatti conosciuti, ma col tempo e l’esperienza ho iniziato a lasciarmi andare. L’idea proporre piatti non convenzionali, guidati dai contrasti che sono un po’ la proiezione della mia personalità». Accanto alle ricette, sul sito è presente una sezione con recensioni e impressioni su ristoranti milanesi e una parte dedicata alla musica, in cui si parla soprattutto del primo album solista di Marco (che vedrà la luce a metà settembre) e dei suoi ascolti favoriti.
In alto: “Tortelli di spada, melanzana e menta” e “Petto d’anatra al pepe di seuchan e mirto”
CHEF A DOMICILIO. «Come tutte le cose belle della mia vita, anche l’attività da personal chef è nata per caso. Lo scorso aprile, una mia fan mi chiese di cucinare a casa sua per un evento privato. Fu un’esperienza divertente e, in seguito, provai a propormi su Facebook come cuoco a domicilio». Le prime richieste sono arrivate da Milano, ma ben presto si sono estese anche fuori città e, col tempo, a contattare il giovane chef sono stati ristoranti e perfino scuole di cucina. I menù proposti da Marco, del resto, sono frutto di un lavoro sartoriale, realizzato ad hoc sulla base delle esigenze dei clienti. «Ogni cena – ci racconta ancora – è completamente diversa dalle altre. Dopo aver preso nota delle intolleranze e dei gusti dei miei ospiti, propongo alcune “opzioni” per antipasto, primo e secondo. Dopodiché, se i clienti vivono a Milano, programmo un sopralluogo per vedere se in cucina manca qualcosa e mi organizzo per la spesa, che faccio in circa cinque posti diversi, perché un buon piatto inizia sempre da buoni ingredienti». Il servizio proposto da Marco, in questo senso, si pone a metà tra un catering e un ristorante. «Sebbene completi sempre i patti nella cucina dei miei clienti, a volte preparo alcune basi a casa e completo la lavorazione in loco. Durante la cena servo personalmente a tavola e presento il mio lavoro. Se poi i clienti vogliono, a fine serata mi siedo con loro e si chiacchiera un po’».
In alto: “Fettucce alla puttanesca di baccalà” e “Arancini nero di seppia, nduja e asparagi”
#TONNOINTOUR. In un certo senso, parafrasando il nome del noto sito che offre scambio di ospitalità ai propri iscritti, lo si potrebbe definire una sorta di “couchsurfing gastronomico”. Il “tour” di Marco in Sicilia ha preso il via a inizio agosto e si prefigge, tra le altre cose, di diventare un modo per conoscere le varianti delle ricette tradizionali dell’isola. «Inizialmente la mia idea per quest’estate era quella di trascorrere le vacanze in Olanda, ma poi sono stato incastrato da due coppie di amici che hanno deciso di sposarsi rispettivamente a fine luglio e a fine agosto. Allora ho lanciato una proposta su Facebook, chiedendo ai miei fan siciliani di ospitarmi ad agosto e farmi assaggiare qualcosa di tipico della loro zona, in cambio avrei cucinato per loro». In appena dodici ore Marco ha ricevuto una ventina d’inviti da Noto, Catania, Taormina, Riposto, Letojanni, Siracusa e Ragusa, solo per citarne alcuni. «Ho perfino dovuto dire di no ad alcune proposte, ma la cosa più bella di questo ritorno in Sicila è stata fare pace con la mia terra, nei confronti della quale ho sempre avuto un rapporto tempestoso». L’eco di questo “Tonno in Tour”, ha fatto sì che a Marco arrivassero anche inviti da altre regioni: dal b&b in Puglia alla casa privata in Sardegna. Insomma, come sta diventando usuale nella sua vita, l’ennesima attività nata per gioco potrebbe diventare un vero e proprio format. «Da parte mia – conclude il giovane chef – c’è tutta la volontà di continuare questa esperienza, che oltretutto è molto gratificante anche sul piano umano perché chi mi ospita conosce già qualcosa di me, tramite il blog e facebook, ma io di loro non so assolutamente nulla».
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