La vita di Claudia Ceraulo tra musica e teatro: «Ognuno deve fare ciò che lo rende felice»

Di Yvonne Malfa / 22 Maggio 2023

«Ritengo che ognuno di noi debba fare ciò che lo rende felice, che sia l’artista, il medico o il banchiere, l’importante è essere felici» afferma teneramente Claudia Ceraulo, cantante lirica siciliana, classe 1995. Claudia la strada che conduce alla sua felicità, l’ha percorsa sin da piccina, quando a soli cinque anni ha iniziato a studiare canto con la Maestra Elisa Poidomani, Direttrice del coro delle voci bianche.

Il suggerimento della mamma

È stata sua madre a indicarle la via da seguire perché fu proprio lei ad iscriverla al corso di canto, e fu ancora lei, dopo la maturità, a suggerirle di iscriversi solo al Conservatorio e di non scegliere di studiare sia musica che lingue straniere all’Università. Oggi Claudia vive di musica e la sua casa è il teatro, quel luogo che ad ogni spettacolo – a cui partecipa – l’avvolge e la fa sentire al sicuro. Una vita itinerante la sua, come quella di ogni artista, che per lavoro viaggia e cambia abitualmente città. Claudia ha conseguito la laurea presso il Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania (con votazione di 110 e lode), si è poi perfezionata alla Fryderyk Chopin University di Varsavia e in Germania con diversi professori tedeschi per il repertorio cameristico.

Il debutto a Catania e gli studi ora a Bologna

Originaria di Catania, vive attualmente a Bologna dove studia presso l’accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Comunale. Tra una lezione e l’altra, prende un aereo o un treno per spostarsi e lavorare in teatro. Seppur giovanissima il suo curriculum vitae è già ricco di successi. Dal 2015 è impegnata in concerti in Italia ed all’estero per importanti fondazioni ed associazioni (Telethon, Italian Opera Live, Figaro Opera Society). Nel 2017 debutta presso il Teatro Sangiorgi di Catania nei panni di Volpiciona per la prima esecuzione assoluta dell’intermezzo L’amante burlato di Paolo Altieri. Nel 2018 si aggiudica il III premio al Concorso Internazionale per Musicisti Gianluca Campochiaro nella sezione Canto Lirico. Nel 2019 partecipa all’opera Turandot con Marcello Giordani, eseguita negli anfiteatri greci di Siracusa e Taormina con la direzione del maestro James Meena. Successivamente, in veste di soprano solista, canta nella Messa in La minore di Vincenzo Bellini presso la Chiesa di S. Giuliano di Catania. Nel 2020 si esibisce al piazzale delle carrozze della Villa Bellini di Catania per il Catania Summer Fest. Il 2021 è un anno denso di trionfi che la vede impegnata al Teatro Massimo Bellini della sua città natale e non solo. Ad ottobre vince la prima edizione del Concorso Internazionale per voci liriche -Vincenzo Bellini ed il premio del pubblico. Successivamente prende parte al concerto dei vincitori al Teatro Massimo Bellini di Catania sotto la direzione del M° G. Sabbatini, ai recital lirici presso l’Auditorio Nacional de Musica di Madrid ed all’Accademia Cusanus di Bressanone.

I personaggi interpretati

Partecipa alla produzione de “Il barbiere di Siviglia” nel ruolo di Berta presso il Teatro Massimo Bellini di Catania ed anche presso il il Teatro Consortium di Massa Martana. L’anno scorso è stata la Zweite Magd nell’opera Elektra di R. Strauss al Teatro Politeama di Palermo con l’Orchestra Sinfonica Siciliana e la direzione del maestro Marcus Bosch. È stata impegnata nel tour rossiniano “I peccati di vecchiaia di Rossini” in diverse province siciliane, nello spettacolo “Bach e Pasolini” proposto a Modena, Foggia, L’Aquila e Bologna e nella “Festa dell’opera” organizzata dal Teatro Grande di Brescia. In estate ha registrato l’opera multimediale “27 dollari, Daydrem” con il Teatro Comunale di Bologna, e ha vinto il premio per il miglior giovane alla XIV edizione del concorso “Luciano di Pasquale” a Teramo e la Vocal Academy del Gstaad Menuhin Festival in Svizzera. In ottobre si è esibita in un recital lirico presso il Teatro Ciro Pinsuti di Sinalunga (Siena). Ed ha interpretato il ruolo di Musetta nella riduzione di “Bohème” di G. Puccini presso il Teatro Astra di Bellaria. È proprio quell’opera, a lei tanto cara, che le suggerisce chi voler essere in futuro. A soli sette anni calca, per la prima volta, il palcoscenico partecipando all’opera pucciniana. «In quel momento ho capito che da grande avrei voluto fare la cantante lirica» ricorda Claudia sulle corde dell’emozione vissuta quando era solo una bambina alle prime armi. Forte, decisa e determinata, proprio come lo è quando va in scena, Claudia ha, in fondo, sempre saputo che il teatro sarebbe un giorno diventato il suo porto sicuro, la sua dimora dove poter crescere, imparare ed emozionare il pubblico. L’attimo che precede la sua performance lo vive con un lieve timore che si trasforma in grinta non appena le tende rosse del sipario si aprono e si esibisce.

I dubbi con la pandemia

Convinta di chi voler essere, c’è stato solo un anno che ha messo in discussione la sua carriera artistica, il periodo della pandemia. Un tempo in cui gli artisti sono stati coloro ad essere principalmente penalizzati, proprio perchè l’arte emoziona dal vivo e non può essere messa in scena a distanza. «Durante il lockdown per un attimo ho pensato di cambiare strada, è stato tremendo. Ma è stato anche l’anno in cui ho iniziato a cantare da soprano. Fu il Maestro Marcello Giordani, anche lui siciliano, a suggerirmi il passaggio da mezzo soprano a soprano. A lui devo tanto e gli sono particolarmente legata». Anche se il maestro Marcello Giordani non può più presenziare agli spettacoli di Claudia, perché è volato in cielo, lei lo ricorda come un padre musicale. «Il rapporto che si instaura tra maestro e cantante – spiega l’artista – è fondamentale per la crescita professionale dell’artista, il maestro così diviene non solo un insegnante ma una vera e propria guida ed anche un confidente». La sua routine è condensata da orari e ritmi rigidi da rispettare, sveglia presto, esercizi di respirazione, pasti sani e lezioni di canto sino a tardo pomeriggio. Le sue trasferte lavorative per esibirsi in teatri nazionali ed internazionali non prevedono, il giorno prima dell’esibizione, pomeriggi di visite, shopping e divertimento. Perché anche un semplice mal di gola, un cibo troppo pesante può incidere, l’indomani, sulla performance.
«Viaggio spesso ma non visito le città, il giorno prima di andare in scena, rimango chiusa in hotel, non sarei mentalmente concentrata a fare altro» rivela Claudia che infine suggerisce ai giovani «appassionati d’arte, musica e bellezza di seguire sempre il loro istinto perché prima o poi le tende del sipario, con sacrifici, rinunce e amore per ciò che si fa, si apriranno.

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Pubblicato da:
Carmela Marino
Tag: cantante claudia ceraulo