Palermo – L’amore e la passione per il cibo l’hanno restituita alla gioia di vivere dopo un pesante lutto che l’aveva prostrata: la food blogger palermitana Sabina Martorana – scopertasi tale nella sua seconda vita, appunto – ha fatto del cibo una duplice missione: condividere con tutti il potere benefico e gioioso della buona cucina e insegnare alle giovani generazioni un’educazione alimentare sinonimo di salute e benessere. Originaria di Ficarazzi, Sabina – un diploma di assistente per l’infanzia e un’adolescenza trascorsa nel Nord Italia (dove è tornata: oggi vive in Lombardia) – lavorava in una clinica palermitana quando ha conosciuto colui che è diventato per 28 anni l’amore della sua vita: «I destini si accoppiano – racconta – e così l’ho seguito a Capo d’Orlando. Mio marito era un imprenditore edile diventato rappresentante nel settore dell’edilizia. E io mi sono messa a lavorare con lui». Due figlie a completare un’unione perfetta, finché il destino ha deciso diversamente: «Nel 2016 – racconta – all’improvviso il cuore di mio marito si è fermato e questo lutto ha sconvolto la mia vita. Nonostante da questa unione fossero nate due figlie, mi sono ritrovata da sola a farmi carico di tutta una serie di responsabilità, anche professionali, assumendo le redini dell’azienda di famiglia: una situazione che mi ha prostrato, facendomi entrare in uno stato quasi depressivo. Entrambe le mie figlie per ragioni di studio e di lavoro vivevano in Lombardia e ciò acuiva il mio senso di vuoto».
Un tunnel di disperazione dal quale però Sabina riesce a uscire proprio grazie al food. Occorre però fare prima un’indispensabile premessa: «Sin da piccola – spiega Sabina – vedevo mia mamma impastare e cucinare e da lei ho imparato i segreti di dolci tradizionali buonissimi e di una cucina sana. Tra l’altro, sia lei che mia nonna avevano l’abitudine di annotare tutto: conservo ancora i loro quaderni ingialliti di ricette che per me sono dei veri tesori storici». Una passione ereditata e mai messa da parte tanto che, quando il marito era ancora vivo, Sabina aveva partecipato ai casting di Bake Off Italia, arrivando al secondo step delle selezioni: «Non ho partecipato al programma, ma ho assorbito esperienza, ho interagito col maestro Ernst Knam, mi sono messa in gioco. Quando preparo dolci io do il massimo della mia creatività, della mia fantasia, perché, come dico sempre, l’appetito viene prima con gli occhi. Ovviamente il dolce deve essere anche buono: e diversi giudici nel tempo mi hanno detto che le mie torte non sono solo belle, eleganti, ma anche buone. Ecco, non accontentandomi della sostanza, sono una patita pure della forma, quindi compongo le portate con grazia, bado ai colori e all’effetto stuzzicante, mi cimento nel cake design».
Ma l’improvvisa morte del marito aveva spento l’entusiasmo di Sabina fino a quando, «su suggerimento di una mia carissima amica, sia pure riluttante partecipo ad una gara di cake design a Rocca di Caprileone in occasione della Festa del bignè con una mia creazione dal titolo “Sicilia Bedda”. E vinco la gara. Avevo bisogno di trovare nuovi stimoli, nuovi punti di forza per andare avanti. In questo senso l’appoggio e l’incoraggiamento delle mie figlie è stato fondamentale. Grazie alla gara, sono entrata nell’associazione enogastronomica Ristoworld Italy, all’interno della quale ho scoperto un mondo fantastico: ho interagito con professionisti del settore, partecipando a diverse attività organizzate dall’associazione. In breve ho avvertito sempre più forte il desiderio di sviluppare questa mia passione per l’alta pasticceria e così, navigando sul web, ho avuto l’opportunità di venire a contatto con la Paneangeli. I prodotti di questo brand nazionale rievocano in me “dolci ricordi” di infanzia, allorquando mia madre ne faceva largo uso. Mi sono quindi iscritta alla Community di Dolcidee, facendo amicizia con altre “Dolcine” che condividono con me la passione per la pasticceria, mettendomi in gioco nelle sfide e più volte sono stata proclamata Ambasciatrice della community. Così, gradualmente, da una profonda crisi esistenziale si è sviluppato questo grande amore per l’arte culinaria».
Si snoda così l’avventura della seconda vita di Sabina, tra show cooking, corsi, gare e il blog, già aperto in precedenza per partecipare a Bake Off Italia (all’epoca si chiamava Sugar Salt, da luglio è stato trasformato, occupandosi sia di dolce che di salato, in Sabina Martorana.com Un raggio di sole in cucina: «Raggio di sole – spiega – perché questo è il mio soprannome, visto che ho un carattere gioioso e allegro»). Tra le varie attività, nel 2016 Sabina vince la competizione nazionale Italian Style con una torta in cake design sezione Wedding; consegue il primo stadio di formazione come giudice di gara in concorsi di cucina e pasticceria tenuto dai maestri Peppe Leotta e Domenico Scravalieri; frequenta il corso Italian Cake Design School sezione Frolla Artistica e Strati Atelier nel laboratorio artistico della Pastafrolla della cake-architect Elisabetta Corneo; è ambasciatrice dell’associazione Cuisine Bakery Designer per la Sicilia oltre che dell’accademia italiana Taccuini storici; in collaborazione con Delifoodclub è autrice e protagonista della rubrica “Dolci pensieri glam” blog di Mollia Style; vince nel 2020 il contest “Oggi dico pasta e resto a casa” organizzato da Fight Eat Club di Milano; collabora con Freddi Dolciaria e Il Miele di Tito. In contemporanea, sviluppa il suo progetto di educazione alimentare per i bambini: «Col progetto “Piccoli Pastry Chef” – racconta – ho intrapreso un proficuo lavoro sul territorio coinvolgendo centinaia di bambini, genitori, docenti delle scuole elementari e medie e interpretando la cucina mediterranea. Un progetto che punta alla corretta educazione alimentare coinvolgendo i bambini sin dalla più tenera età nella preparazione di cibi. Il mio grande sogno è che venga istituita già alla scuola primaria un’ora di studio alla settimana per creare i presupposti di una sana alimentazione».
Con quasi 4.000 followers, «sul mio blog pubblico ricette, ma non solo: parlo anche di me e della cucina intesa come convivialità e seduzione, svelo cosa c’è dietro tradizioni legate a cibi dolci e salati. E, anche se molti mi chiedono di fare qualcosa sulla cucina internazionale che oggi va molto di moda – e quindi sicuramente lo farò -, il mio intento è valorizzare le radici, le tradizioni e i prodotti della nostra terra. Il made in Italy e la cucina mediterranea sono imbattibili». Insomma, il cibo ha fatto rinascere Sabina: «Sì, il food mi ha valorizzata tanto, l’amore per il cibo è il sentimento più importante e profondo su cui ho riversato la mancanza della presenza di mio marito. Tutto ruota attorno al cibo, che raccoglie tanti aspetti: convivialità, gioia, affari, sensualità. Inoltre, il cibo in tutti i suoi aspetti, da quello nutrizionale a quello estetico, rappresenta l’occasione per tutelare, valorizzare e rilanciare le nostre tradizioni culinarie nel mondo».
Ogni chef ha un ingrediente che ama in particolare: per Sabina è «la vaniglia, che si usa tanto per i dolci, ma è ottima anche per il salato come per i piatti a base di carne bianca». Anche se i dolci restano il primo e indimenticato amore per Sabina «perché chiudono un pranzo, gli fanno da degna cornice». E tra i suoi preferiti ci sono «quelli agrumati e i dolci siciliani soprattutto a base di ricotta». Ai giovani Sabina consiglia di «non arrendersi mai nella vita. I momenti di crisi si traducono sempre in occasione di crescita e abbattersi non serve a nulla. Ai giovani dico anche che il settore agroalimentare è uno dei punti di forza della nostra economia e il successo che riscuotono gli istituti alberghieri in Italia ne è la prova».
Tanti i progetti nel cassetto, ma quello che più fa battere il cuore a Sabina è «condurre un programma televisivo. Nel 2017 ho ideato e presentato un programma radiofonico su Radio Doc di Capo d’Orlando intitolato “Le 3 C (cibo, cucina, cultura)”. In precedenza, per due stagioni sono stata ospite in radio e presentavo la rubrica “dolce buongiorno” e “l’angolo della dolcezza”. A marzo 2020 ero partita con un progetto importante di divulgazione della cucina tradizionale della Sicilia, ma poi il Covid ha bloccato tutto». Solo per adesso, però, in attesa di potere tornare a una vita normale: perché il cibo resterà sempre passione, amore, sensualità, gioia. Come dimostra Sabina che ha voluto «dare un senso al nome del blog: un raggio di sole è quello che la cucina ha rappresentato per me in un momento buio e che io ho deciso di portare nella vita degli altri».