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La dedica di Catena Fiorello a Francesca: «Quei pianti senza lacrime dietro la mascherina»

Di Catena Fiorello |

Di fronte a un malato spariscono orgogli, velleità, biasimi e odi. Sparisce l’inutile prosopopea degli stolti. Siamo veri, nient’altro. Qualche tempo fa confidai a mio marito di essere stanca. Era metà febbraio. Lui mi rispose che forse, troppi turni di notte al Pronto Soccorso, mi avevano messo alla prova. Per ciò avevo deciso di prendermi qualche giorno di riposo. Poi il black out. Tutto sotto sopra. Alle porta bussava il maledetto virus. Che poi ha sfondato ogni porta. È entrato con prepotenza dentro le nostre vite e ci ha catapultati in un inferno che non avremmo mai immaginato. Stravolto ogni cosa. Ed è sparito il resto. La stanchezza si è trasformata in forza, la poca lucidità in volontà di creare una torre di resistenza. Le sentivo ogni tanto le voci che dai balconi cantavano in coro per farci coraggio e per sordi grazie. E gli applausi. Mentre noi stavamo lì dentro, per cercare di tenere in vita anche chi sembrava non volesse più lottare. Mi sono attaccata a ogni espediente pur di tirarli fuori dalla loro agonia. Qualcuno però ha allentato la lotta, e poi ha chiuso gli occhi. Da dietro la mascherina, coperta fino alla testa, ho pianto senza lacrime. Quelle ho imparato a tenerle per me, come ogni volta.

Ma non sono un’eroina, questo no. Né i miei colleghi amano definirsi tali, o sentirsi definire così dagli altri. Siamo persone che credono in quello che fanno, e in quel giuramento. Malgrado l’incuria e le offese perpetrate ai nostri ospedali da una politica distratta e bugiarda, e da un ingranaggio burocratico troppo obsoleto per permettersi di stare al passo coi tempi. Ciononostante, noi andremo avanti. E lo faremo per onorare proprio quel giuramento, e per garantire dignità a un lavoro che amiamo, perché lo giuro per l’ennesima volta ancora qui, sotto i vostri occhi, non finiremo mai di portargli rispetto.

Francesca è un personaggio creato dalla mia fantasia, dopo aver dialogato in questi giorni con molti medici in trincea che mi hanno raccontano la “loro” verità. Francesca è un riassunto di molte vite, ma poi Francesca esiste davvero, ed è una donna che stimo molto, e che, ne sono certa, leggendo La Sicilia si riconoscerà.

Catena Fiorello

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