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Il sorriso di un “ignoto” marinaio

L'impresa di Claudio Ingalisi: da Aci Trezza all'Antartide a bordo della nave rompighiaccio “Laura Bassi”

Di Francesca Aglieri Rinella |

Ho visto cose che voi umani… Inizia così – prendendo in prestito le parole del monologo di Roy Batty nel film di fantascienza “Blade Runner” – il racconto del catanese Claudio Ingalisi che dallo scorso dicembre è imbarcato sulla rompighiaccio “Laura Bassi”. La nave, battente bandiera italiana, nelle scorse settimane ha compiuto l’impresa di avere raggiunto il punto più a Sud dell’Antartide mai attraversato finora: la Baia delle balene.

Il personaggio

Lui, 38 anni di Aci Trezza, è un giovanotto di coperta e si occupa dell’ordinaria manutenzione e delle attività giornaliere del settore coperta come la tinteggiatura e il picchettaggio della ruggine. In questi mesi – trascorsi a bordo dell’unica nave italiana in grado di operare nei mari polari sia in Antartide sia in Artico -ha vissuto la magia di assistere all’aurora australe, ha visto lo spettacolo di una natura incontaminata, dei ghiacciai e conosciuto le abitudini dei buffi “amici” pinguini e la curiosità delle foche. E ha sfidato il tempo che inesorabilmente passa lontano da casa e famiglia.«Si è imbarcato il 27 dicembre – racconta a La Sicilia – la giovane moglie Eleonora Famà – e quando si è presentata l’occasione ha deciso di partecipare alla missione. Mi racconta che vede di tutto dai ghiacciai altissimi ai pinguini e alle foche. Lì sta a contatto con scienziati, biologi, oceanografici. Claudio è un giovanotto di coperta. È felice e si è reso conto dell’impresa che la nave su cui è imbarcato ha compiuto. Nessuno mai si era spinto oltre. Ci sentiamo due volte al giorno, la mattina e la sera e ci vediamo in video chiamata e con me rivive l’esperienza bellissima, mi parla del fatto che lì vede sempre la luce perché è sempre giorno. Del brivido che sente quando la nave rompe il ghiacchio…».

Da Aci Trezza all’Antartide

Ma com’è che un trezzoto arriva dall’altra parte del mondo?«Quando è arrivata la telefonata con la proposta di partecipare alla missione a bordo della “Laura Bassi” pensavamo fosse uno scherzo di amici. E invece dall’altra parte della cornetta c’era un comandante a cui era stato segnalato il nome di mio marito per la bravura che aveva dimostrato in tanti anni di navigazione».Claudio ha un carattere mite, è schivo e non ama parlare di sé, ma ad Aci Trezza, dopo l’impresa compiuta, la sua fama lo precede. Chi lo conosce lo descrive come un ragazzo dalla grandi qualità tecniche, un gran lavoratore. E nel racconto incantato della sua storia riecheggia l’immagine del “sorriso di un ignoto marinaio” il dipinto di Antonello da Messina, conservato nel museo Mandralisca di Cefalù. L’opera sembra ritrarre Francesco Vitale da Noja, precettore e segretario di Ferdinando il cattolico e ambasciatore e vescovo di Cefalù e non un uomo sconosciuto, vestito secondo alcuni da marinaio dell’epoca e con una berretta nera. “L’ignoto marinaio” ci riporta anche al primo vero successo dello scrittore siciliano Vincenzo Consolo nel suo romanzo storico che riporta nella Sicilia dei moti rivoluzionari del 1860 e ha al centro una sommossa contadina che si scatena in un piccolo paese (Alcara li Fusi) all’arrivo delle truppe di Garibaldi.

L’impresa

Claudio adesso non è solo un “ignoto” marinaio, ma un eroe per i tanti pescatori trezzoti che dal piccolo borgo marinaro non si sono mai allontanati.Un’impresa che il giovanotto di coperta ha compiuto con l’intero equipaggio composto da professionisti, studiosi, scienziati esperti e marinai.La missione della “Laura Bassi”, nave di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs), rientra nella campagna oceanografica della trentottesima spedizione italiana del programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra). I ricercatori e i tecnici a bordo hanno raggiunto, all’interno della Baia delle Balene, un sito fino a oggi inesplorato che si trova alla latitudine di 78°44.280’ S, il punto più meridionale mai raggiunto nel Mare di Ross in Antartide.Lo scopo della missione è quello di eseguire campionamenti nell’ambito del “Bioclever” (Biophysical coupling structuring the larval and juvenile fish community of the Ross Sea continental shelf: a multidisciplinary approach) un progetto coordinato dall’Istituto di scienze polari (Cnr-Isp) del Cnr, grazie anche alla collaborazione dell’osservatorio marino MorSea (Università Parthenope).Le condizioni di mare, straordinariamente libero dai ghiacci che quasi sempre lo ricoprono, hanno consentito di portare a termine una profilatura Ctd e l’attività di pesca scientifica a ridosso del Ross Ice Shelf (Ris) che in questa posizione è particolarmente basso (circa otto metri di altezza). I primi risultati dei parametri fisici dell’acqua di mare, dalla superficie fino alla profondità prossima al fondale di 216 metri, hanno evidenziato la presenza di acqua particolarmente fredda e si confermano di grande importanza per lo studio della dinamica delle correnti nel Mare di Ross. Inoltre, una prima analisi del materiale prelevato dai ricercatori del progetto “Bioclever” ha evidenziato un’elevata densità di stadi larvali e giovanili di specie ittiche che ne includono alcune raramente osservate nel Mare di Ross oltre a elevate masse di alghe unicellulari che denotano un’elevata produzione primaria e incoraggiano ulteriori ricerche.Il record è stato raggiunto nel corso della prima campagna oceanografica dedicata a sette diversi progetti tra attività di lancio e recupero di boe (floating e drifter) alla messa a mare degli ormeggi, per studiare le colonne d’acqua e realizzare mappe di aree ancora non cartografate in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana.

Il riconoscimento del “suo” paese

Il rientro della nave rompighiaccio al porto di Lyttelton in Nuova Zelanda è previsto per il 6 marzo, mentre quello in Italia è atteso per la seconda metà di aprile.Ad attendere Claudio ci sarà un paese interno, con grande soddisfazione del sindaco di Aci Trezza Carmelo Scandurra che gli assegnerà un riconoscimento.«Il nostro concittadino Claudio Ingalisi, residente ad Aci Trezza – commenta il primo cittadino – si è reso protagonista, insieme al team di tecnici e ricercatori impegnati nella campagna oceanografica della 38esima Spedizione Italiana del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra), di questo importante record. L’Amministrazione di Aci Castello esprime con entusiasmo la propria soddisfazione per la presenza di un trezzoto nell’equipaggio che ha segnato questo importante traguardo in quanto arricchisce il repertorio delle celebrità locali in ambito scientifico ed esplorativo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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