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«Il mio grande sogno è il cinema», e diventa assistente di De Laurentis

Di Rita Caramma |

Acireale (Catania) – E’ da qualche mese divenuto l’assistente di Aurelio De Laurentis e, da allora, si è trasferito in quel di Roma dove collabora alla programmazione del circuito di cinema My Cityplex, alla preselezione e revisione delle sceneggiature e segue le varie iniziative del presidente della major cinematografica Filmauro, nonché della SSC Napoli.

Ernesto Leotta, classe 1988, ha tutta la freschezza e la forza della giovinezza nella vivacità degli occhi e nel carattere deciso, arricchito da una formazione culturale non indifferente.

Figlio di Citto e Silvana Figuera, Ernesto fin da piccolo mostra una spiccato interesse per lo studio delle lingue con cui entra in confidenza fin dall’asilo e dalle elementari frequentate al British School: «Agli studi a scuola, affiancai quelli privati, così in pochi anni conseguì il 12° anno ed ultimo livello del corso Trinity College London. Contemporaneamente, ereditando la passione da mia madre, iniziai a disegnare fumetti “affrescando” quaderni, libri, diari di amici, persino le loro camerette. Intanto, mio padre appassionato di sport, mi ha introdotto alla pratica della scherma e, così, per sei anni ho frequentato il prestigioso Club Scherma Acireale».

Alle medie, Enrico scopre il suo amore per le materie umanistiche, decidendo di iscriversi, successivamente, al liceo classico “Gulli e Pennisi”. «Al ginnasio ho iniziato a studiare il greco che insieme al latino sono state le mie materie predilette. In questo, la figura dell’adorato nonno Ernesto, docente di lettere, è stata importantissima. Con lui mi confrontavo, da lui imparavo e’ stato fondamentale nella mia vita». Intanto, la passione per le discipline linguistiche lo fa partecipare a due viaggi studio ad Oxford e a Parigi, avendo così modo di approfondire il francese, oggetto di studio insieme allo spagnolo e all’inglese.

Conseguita la maturità classica, si iscrive nella facoltà di “Scienze per la Comunicazione Internazionale” nell’Ateneo catanese e, qui, incontra il critico cinematografico Sebastiano Gesù, docente del corso di “Storia e Critica del cinema”.

«Con lui si è creato un rapporto di stima e fiducia, mi ha coinvolto in progetti quali la sottotitolazione inedita di film di grandi autori del muto o la traduzione in inglese per l’estero di volumi sul cinema come “Pier Paolo Pasolini e l’Etna: il deserto e il grido” dello stesso Gesù, presentato a gennaio a Palazzo di Città».

Dopo la laurea a pieni voti con una tesi sperimentale dal titolo “Sicilianamericans – tracce di sicilianità nel cinema di Scorsese e Turturro”, di cui lo stesso Gesù è relatore, Ernesto inizia la collaborazione con il Festival Cinema di Frontiera di Marzamemi, inizialmente come traduttore. Oggi, fa parte dello staff come responsabile acquisizioni – gestione film e interprete ed opera a stretto contatto con il direttore artistico e regista Nello Correale e vicedirettore artistico Sebastiano Gesù.

«Tutto questo, più gli stage nella direzione del Taormina Film fest, hanno maturato in me la convinzione che il cinema è la mia strada. Così, ho scelto di continuare gli studi con un master in “Comunicazione e marketing del cinema”, nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Non a caso ho scelto come stage di fine corso un’azienda internazionale in cui l’interazione film industry – marketing è una prerogativa: il portale di cinema europeo Cineuropa, con sede a Bruxelles. Qui, ho lavorato come copywriter, e sono stato inviato per cinque edizioni al festival di Cannes e in altri festival cinematografici europei. Dopo ho vissuto per qualche tempo a Londra dove sono stato coordinatore marketing e comunicazione di “Power to the Pixel”, società inglese di cinema digitale».

La passione per la musica in Ernesto si esprime attraverso il rap e realizza un pezzo in inglese con lo pseudonimo di The PJ. Seguono collaborazioni con artisti acesi e catanesi, fonda insieme ad altri tre amici la Groovy-Era, band di notevole successo che però si scioglie nel 2014. E, quale sogno nel cassetto custodisce il brillante giovane acese? «Più di uno: diventare direttore artistico di festival cinematografici, magari itineranti, intraprendere la carriera di produttore cinematografico e, perché no, un giorno vorrei fare il doppiatore».

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