CATANIA – Appena tornato dalle Hawaii, con in testa il rituale cappello di protezione, Danielino nei giorni scorsi al lungomare Scardamiano di Aci Castello è entrato in azione per cominciare a sistemare il piccolo solarium con la scivola estiva per l’ingresso in acqua dei surfisti. Appollaiati sulle tavole a vela, sono ormai fra i protagonisti indiscussi del piccolo golfo avanti al Castello, sempre pronto nel tempo ad accogliere quanto il mare porta di nuovo fra le sue onde. Daniele Di Rosa, 33 anni, è uno dei più longevi di questo sport giovane, «divenuto il mio lavoro», come ci dice sottolineando di «aver passato buona parte dell’inverno a lavorare fra le onde delle Hawaii», così come più di cento anni fa altri navigatori castellesi non mancavano di gironzolare per il mare dell’Alaska che certamente era meno caldo di quello fra Castello e Faraglioni!
Daniele non va per divertirsi alle Hawaii, «d’altra parte le nostre acque d’inverno diventano poco calorose per i nostri tuffi – ci ricorda – anche se il piacere del mare mi fa assaporare con gusto tutti i momenti lavorativi». La sua meta (ormai da 10 anni) è l’isola Maui: «È il paradiso dei surfisti perché là si vive sempre fra onde, vento e sole». E’ il luogo dove si danno appuntamento tutti i campioni del mondo di questo sport che, «sentendo la tavola che scivola sotto i propri piedi in mezzo al mare, a contatto con la natura, ti dà un senso di libertà unico e inimmaginabile!».
Daniele vive come istruttore di windsurf; da quattro anni ha creato una scuola nel mare del Castello, supportata da un piccolo solarium e vive sempre a contatto con la distesa azzurra, increspata dal vento. Quest’anno ha portato con sé alle Hawaii alcuni dei suoi ragazzi «per far conoscere loro tutti i campioni di questo sport nella gara finale del campionato del mondo che si è tenuto nei giorni di Pasqua in Marocco a Essaouira». Daniele è stato presente con un quattordicenne, Luca, che, ultimate le lezioni scolastiche, sarà mattina e sera ad attendere l’arrivo del vento che, fra Castello e Faraglioni, è spesso dispettoso… d’altra parte le esigenze dei bagnanti non sono legate ai forti soffi del vento!
«Ora però la primavera comincia a portare anche da noi il sole e il vento cavalcabile», dice ancora Daniele che è tornato per mettersi subito al lavoro ed allestire la scivola fra i “Pizzuni”, come vengono ancora chiamati i basalti colonnari nella costa a metà fra la punta di Trezza e il Castello. Il mare però sabato si è messo a ruggire e le onde lo hanno bloccato (non siamo certo nelle spiagge delle Hawaii). Le condizioni meteo-marine però gli permetteranno di piazzare presto i tronchi e preparare la scivola per coloro che vogliono anticipare la stagione… anche se l’acqua fredda consiglia una tuta per il tuffo che, anche senza volerlo, può sempre capitare.
Daniele e i tanti che ormai popolano sulle tavole a vela il nostro mare sono i novelli navigatori, eredi di quell’Ulisse che magari sarebbe stato felicissimo di ingannare Polifemo sopra un surf piuttosto che sotto la pancia di una capra.