Il video, pubblicato da un ragazzo italiano su TikTok è diventato virale: «Guardate qui» racconta. E inquadra un locale che si trova all’interno dell’aeroporto venezuelano di Caracas in cui si notano il poster di Peppe Mascara, le foto dell’Etna in eruzione, il Duomo, gli archi della Marina.
Paolo Antulio Speranza, 53 anni riceve ospiti e curiosi spiegando: «Le origini non si dimenticano. Metto particolari che ricordano la città in cui ho vissuto. Anzi mi manca uno scatto della pescheria, ma sto rimediando e presto ci sarà anche un altro scorcio catanese a incantare chi transita da qui». Paolo è originario di San Giovanni La Punta. Ha studiato al Leonardo da Vinci, ma poi ha lasciato la Sicilia: «Sono stati anni difficili tra svalutazione economica e crisi anche nel settore alimentare. Mi sono trasferito negli States aprendo pure un’altra attività di food. Ho deciso di “giocarmi” tutto il mio futuro in questo modo. L’inizio è stato incoraggiante, adesso la gente apprezza i prodotti made in Sicily, i catanesi che approdano qui passano apposta perchè la voce si è sparsa».
Speranza, cognome mai così appropriato, si è diretto dunque a Orlando, in Florida, in un punto strategico che è il mondo del full truck, dei camioncini. Una sorta di area in cui gli avventori trovano di tutto. Anche un angolo di Sicilia e lo individuano non solo perché la “lapa” piace. Ma soprattutto perché è stata addobbata con altri simboli di Catania: «Ho messo le foto della città. Una cosa strana rispetto ad altri colleghi che per reclamizzare i prodotti che vendono hanno adornato i loro camioncini con panini giganti, patatine e altro. «Chi m’ana cuntari, che cosa mi devono contestare: ci mettu a piazza Duomo. Il mio truck, tra hamburger e foto di cibo, spicca. L’ho chiamato “Arancinisnack”, col liotru, lo scudetto rossazzurro del Catania, il duomo, la barca ormeggiata al porticciolo di Ognina, l’Etna col pennacchio rosso».
Orlando e l’aeroporto di Caracas hanno anche i colori rossazzurri: «Per tanti mesi sono stato a Catania, ma ho dovuto abbandonare i sogni di restare a casa mia. Allora porto un po’ di vita e di passione accanto al bancone di lavoro. In Venezuela ho piazzato il poster di Mascara, sono un fanatico del Catania, ho giocato a calcio sul campo del Leonardo da Vinci. A Caracas vivo e lavoro dal 2008. Il Catania era in Serie A e ho messo un simbolo, lo scudetto rossazzurro. Avevo anche fatto un provino con il club ero nel vivaio allenato dal prof. Salvo Bianchetti. Sono stati mesi bellissimi. Ma per il lavoro ho dovuto abbandonare i miei sogni. Massimino? Era un idolo. In un altro locale ho pure il poster di Maxi Lopez, di Sant’Agata, del Duomo. Dopo il Covid sto risalendo la china».
Un po’ come il calcio in città: «Ho visto che il Catania è tornato in C, sono felice. Ogni tanto seguo le vicende sui social, nei filmati che i miei amici piazzano sui social. Ho visto quanto stia facendo bene Pelligra, ho visto Lodi giocare, Biagianti è diventato dirigente. Ma la gente che passa riconosce Mascara, è una sorta di totem». Paolo prepara arancini con il metodo siciliano. «Catanese, lo specifichi, visto che c’è questo derby anche sul modo di chiamare una delle prelibatezze amate dai turisti». Cosa prepara Speranza sui suoi truck? «Uso tanti ingredienti, così come propongo i cornetti per la colazione. Pensi che quando vivevo a Catania, mio padre andò all’estero e ci lasciò un piccolo bar a Canalicchio. Io avevo appena 15 anni. Stavo col pasticciere e ho imparato il mestiere. Poi a 22 anni sono andato in Venezuela per aiutare papà. Lui è morto, io sono rimasto solo e ho portato avanti i negozi». Cosa chiede la gente al ragazzo siciliano, oggi 54enne? «L’ arancino al ragù è un must. In Venezuela proponevo 15 sapori diversi. Qui preferiscono riso, fagioli neri, carne sfilacciata e la banana fritta più un formaggio che sembra la nostra tuma». Dal locale di Paolo passano anche tanti tifosi rossazzurri: «E ricordano il gol di Mascara a Palermo. Leggono il menu ed esclamano: “Arancino? allora sei di Catania”. Io ribatto: “Catanese con la nocca” per dire che sono originale e non taroccato. Gli stranieri chiedono cos’è l’arancino e rispondo: un monumento insieme al liotru e al Duomo».