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Emigrato lascia 280 mila dollari alla sua Acireale per la cultura

Di Antonio Carreca |

Acireale (Catania) – Un profondo legame con le proprie origini, le proprie radici. E’ un gesto che sta facendo commuovere tutta Acireale quello compiuto in vita da Mario Marano, reso noto dalla famiglia subito dopo la sua morte, avvenuta nell’agosto scorso all’età di 73 anni. Marano, acese emigrato negli Stati Uniti da oltre 50 anni, nel suo testamento non ha infatti dimenticato la sua città d’origine, anzi, le ha voluto fare un regalo importante regalandole la somma di 280mila dollari. Una cifra che – secondo le dettagliate volontà del donatore – dovrà servire per interventi culturali mirati.

La parte più consistente, 150mila dollari, andranno così alla Fondazione del teatro Bellini; 100mila dovranno essere impiegati in un’opera che ricordi ed esalti la memoria degli emigrati; 30mila dollari sono stati infine destinati alla basilica di San Sebastiano. La notizia della generosa donazione è stata resa nota durante l’ultima seduta del Consiglio comunale dal consigliere Giuseppe Ferlito, informato per tempo, in nome di un vecchio legame d’amicizia della sua famiglia con quella di Marano.

Ferlito, ricordando anche che lo scorso giugno il sindaco Roberto Barbagallo aveva già conferito all’acese emigrato l’onorificenza di “Illustre cittadino onorario di Acireale”, ha ricordato: «E’ stata sempre una persona molto legata alla sua città d’origine e lo ha dimostrato concretamente nel momento in cui è passato a miglior vita. Quando mandava gruppi turistici in città si raccomandava di non far mancare gli assaggi di gelati e granite».

Una storia d’altri tempi quella di Marano che dopo aver frequentato l’istituto Regina Elena, all’età di 20 anni si trasferì in America, nel New Jersey, in cerca di fortuna riuscendo a costruire una vita ricca di soddisfazioni personali. Conseguita la laurea in Scienze Commerciali con il massimo dei voti e la lode ha ottenuto, infatti, altissimi incarichi nella Pubblica amministrazione del New Jersey e della contea di Ocean. E’ stato tra l’altro rappresentante del Coes (Centro orientamento emigrati siciliani) ed ha ricoperto vari ruoli di rappresentanza, sostenendo tanti progetti mirati a far conoscere la Sicilia ed Acireale, la terra che fino all’ultimo ha portato nel cuore. «Abbiamo un dovere morale nei confronti di questi cittadini, non solo di memoria ma di atti concreti. Ecco perché oltre Casa Italia occorre creare una nostra “Casa Acireale”, cioè la capacità della città di prendere i pezzi della sua identità e disseminarli in ogni parte del pianeta», ha commentato l’assessore al Turismo Antonio Coniglio ringraziando la famiglia del benefattore.

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