il personaggio
David Siracusano, la star juventina del web tra mazze da baseball e trapani minacciosi
Con il nickname di "Nati per vincere" racconta le partite dei bianconeri senza risparmiare critiche ad Agnelli e Allegri. Ormai celebri i suoi slogan: "Dimmi il nomeeeee" e "Insorgi popolo"
Chiunque abbia una qualche passione per il calcio e che ami navigare nel web, almeno una volta si sarà imbattuto in questo personaggio che, a prima vista, sembra non avere tutte le rotelle al loro posto. Invece David Siracusano, 48 anni, di Lentini, star incontrata della rete con il suo nickname di “Nati per Vincere”, le rotelle ce le ha e pure tutte a posto. Solo che ha un modo di fare il tifo (per la Juventus) piuttosto originale: se le cose vanno male – e negli ultimi due anni sono andate “maluccio” – nelle sue dirette spuntano minacciosi trapani accesi, sedie che volano, mazze da baseball che distruggono elettrodomestici e, di recente, pure una Panda sbattuta contro un muro. Le sue parole d’ordine («Agnelliiiiiiiii», «Dimmi il nomeeeeeee» e «Insorgi popolo») sono ormai entrate nell’immaginario collettivo dei web surfer.
Al telefono la sua voce, la sua cadenza, la sua inflessione sono identiche a quelle del suo canale Youtube che è arrivato ad avere anche 50 mila follower. E ha raccontato la sua storia anche a chi – come chi scrive – è interista: prima un sorriso e poi un «fa niente» che non nasconde né il divertimento né l’orgoglio di suscitare l’interesse dei media. «Come ho cominciato? Era un’estate di sei o sette anni fa – ha raccontato David – e guardando video su Youtube ne ho visto uno di Donato Inglese (un altro youtuber noto ma solo alla community interista, ndr). Aveva questo modo di commentare le partite: lanciava matite, gomme, dava cazzotti sul tavolo. L’ho visto e mi sono detto: ma è come sono io! Io le partite le guardo così e lo faccio da sempre. Ho fatto la prova aprendo un canale utilizzando il cellulare. Alcuni mi chiedono di usare attrezzature più tecnologiche. Ma io sono spontaneo: uso il telefono appoggiato magari in qualche bottiglia d’acqua». Ma la chiave del suo successo non è solo il suo tifo sfegatato. Il suo “marchio” sono gli elettrodomestici distrutti o le sedie lanciate contro il muro.
«Sono così e infatti mia moglie Alfina mi ha buttato fuori dalla cucina e ho dovuto aprire la Nati Arena…. Ho danneggiato gli sportelli, rotto un tavolo, i muri pieni di buchi. Alfina ha detto: “O la smetti o te ne vai”». Il tavolo, di vetro, fu distrutto durante un Real Juve col rigore di Ronaldo al 95’. Quello per intenderci dell’arbitro col “bidone dell’immondizia al posto del cuore” di Gigi Buffon e del “You pay you pay” di Giorgio Chiellini. E se hanno perso la testa quelli in campo figurarsi quelli fuori dal campo: «Mi sono incazzato un sacco anche per Juventus Ajax (1 – 2 ed eliminazione, ndr) ma mai come Real Juventus. Lì spaccai il tavolo che andò in frantumi. Ero in mutande e i cocci di vetro mi caddero sulle gambe. Cercai di togliere i frammenti con la mano e invece mi ferii ed ero pieno di sangue». Lontani i tempi di quando David, non ancora star del web, si godeva la Juve di Antonio Conte: «Ancora non conoscevo il web ma con Conte ero al settimo cielo. I miei amici lo sanno: era solo gioia e non sofferenza. Con Allegri sono arrivati altri scudetti ma con un gioco penoso che mi ha davvero stancato».
Il bello di David è che pur essendo juventino fino al midollo è seguito pure dai tifosi delle altre squadre che ne apprezzano l’onestà intellettuale e la qualunque assenza di insulti nei confronti dei fan rivali (neanche quando è lui la vittima degli insulti, ndr) «Lo sento benissimo l’affetto dei tifosi, anche delle altre squadre. Ho capito che il tifoso è “nemico sul campo”, la battaglia sportiva “fino alla morte” dura fino al 90’ ma poi io voglio essere sportivo e voglio essere seguito da tutti. Ridursi ad insultare non è più calcio. E vale anche quando si parla di arbitri. Mi seguono in tanti e voglio essere un esempio anche se magari sfascio un frigorifero con la mazza da baseball. Ma è roba fatta per ridere. Se uno crede nella malafede degli arbitri è inutile guardare una partita di calcio. Si può parlare solo di incapacità, di uno che è più o meno bravo». Negli ultimi mesi David Siracusano ha assunto una posizione ipercritica nei confronti di Andrea Agnelli, il presidente della Juve. «Agnelliiiiiii» è un grido che risuona nel web come un canto di battaglia.
«Ma lo sa – ha raccontato con un malcelato orgoglio – che un medico lentinese che ha agganci a Torino mi ha detto che prima del primo esonero, Allegri ha visto qualche mio video su Youtube. Non so se sia vero. Non ero già contento prima figurarsi ora. Magari qualcosa la vede ancora…». Una star acclamata dai tifosi che ormai lo fermano per strada a Lentini e non solo: «Vero, mi fermano. Oggi (questa intervista risale a venerdì scorso, ndr) ero alla Esso in contrada Costa Saracena per fare colazione. Un gruppo di ragazzi mi ha aspettato per fare video, foto e mi hanno chiesto l’autografo. C’è chi mi ferma anche se sono in auto, mi fanno segno di accostare. Mi capita a Lentini e non solo». Da qualche tempo, a causa dello “sfratto” dalla cucina si è trasferito in un magazzino ribattezzato “L’Arena di Nati per vincere”. «Lo sto sistemando per fare qualcosa in più. Ho fatto le magliette dove c’è la mia faccia con la caricatura del Che… Sistemerò quel garage per l’inizio del campionato. Alla fine magari sarà distrutto, chi lo sa?».
Uno degli ultimi video che ha “spaccato” è stato quello con la sua Panda sbattuta contro un muro per la rabbia dopo la partita (e l’ennesima sconfitta) contro il Genoa: «La Panda è in via di demolizione.. quindi non circola più. Però l’ho sbattuta contro il muro per davvero e ho avuto paura che esplodesse l’airbag». Che poi David Siracusano fa “anche” altro: lavora in una società dell’indotto del Petrolchimico (e con il web ora arrotonda…) e ha quattro figli – Federica, Paolo, Alfio, Vittoria – e una quinta in arrivo tra pochi giorni, Tea. «I miei figli sono abituati – ha raccontato David -. Lo sanno che quando gioca la Juve sono così. Non ho un atteggiamento costruito, io sono così davvero. Anche quando avevo 16 o 17 anni. Una volta tenni mio fratello più piccolo immobilizzato sulla sedia per scaramanzia: avevamo segnato e lui era seduto in un modo e lo costrinsi a stare fermo così per due ore. E infatti i gol furono poi quattro…». Ora nei suoi video sta cercando di coinvolgere suo padre Alfio, ex prof che però non parla di calcio e deve anche resistere alle “insidie” dei fidanzati delle figlie che – ecco la nemesi – sono uno interista e un altro milanista: «Ma quando gioca la Juve mi stanno alla larga» spiega sorridendo David.
Intervista finita? «Eh no – dice subito Siracusano – non mi ha chiesto di Agnelli!». Non serve manco formularla la domanda che lui parte: «Deve andarsene, non è possibile tenere un allenatore che ha fatto peggio di Pirlo e di Sarri e che non valorizza i giovani, la Juve è dei tifosi non siamo clienti. Prima lo Stadium era un fortino ora pare un teatro. Ma se tu proponi al pubblico un pessimo spettacolo quel pubblico lo perdi, e noi stiamo perdendo appeal. E deve cambiare allenatore, perché Allegri sta rovinando anche Vlahovic e lo dicono i numeri». Come si fa a non amarlo?COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA