la storia
Dalla Sicilia alla conquista dello spazio «“Space2earth” è la risposta ai luoghi comuni»
La catanese Paola Brafa guida un team giovane che analizza i territori grazie a immagini satellitari
Il futuro arriva dallo spazio e fa tappa in Sicilia. Non è la trama del prossimo film holliwoodiano, ma la storia di “Space2heart”, la startup con sede a Catania che utilizza i dati dei satelliti in orbita per costruire un futuro migliore.La missione del progetto, infatti, è quello di analizzare i dati offerti dall’osservazione satellitare per fornire indicazioni su come ridurre l’impatto ambientale, causato da varie fonti di inquinamento. Le indicazioni che arrivano dallo spazio, infatti, possono essere estremamente precise, ma soprattutto offrono una visione d’insieme che consente un’analisi ampia e significativa.
I satelliti
«Utilizziamo i dati satellitari, li elaboriamo, li rendiamo semplici e disponibili tramite una piattaforma di collaborazione da condividere con colleghi e decisori – spiega Paola Brafa, la fondatrice- (nella foto in alto la statunitense Michelle Gregotti, Paola Brafa e Ylenia Di Martino). Ci impegniamo a utilizzare dati incontrovertibili che possono essere certificati dalla nostra soluzione blockchain. In questo modo le valutazioni di impatto ambientale sono possibili e imparziali».Un’idea maturata durante il percorso universitario della giovane, laureata in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Milano.Dopo un’esperienza presso una società di consulenza al Nord Paola sente forte la vocazione di realizzare il proprio sogno e di farlo nella sua Catania.L’1 giugno 2023 nasce così Space2earth.
La space economy
Il team oggi conta 8 componenti, la maggior parte dei quali molto giovani. Nel gruppo ci sono anche due membri senior che orientano business e sviluppo con la propria esperienza. Da gennaio si è aggiunta al team anche una ingegnera meccanica proveniente dall’università di Northeastern (Boston, Usa).«Credo che la space economy sia un settore importante e che le donne possano dare il proprio contributo, con l’ottica di cura globale che da sempre ci contraddistingue – continua Paola -. Le applicazioni delle nostre analisi, infatti, sono numerose e diverse: attraverso l’analisi dei dati che l’Agenzia Europea dello Spazio mette a disposizione riusciamo a osservare dei macrofenomeni su cui offrire dati per riflettere e prendere delle decisioni consapevoli. Molte di queste impattano sulla vita di tutti noi, per questo sento che il nostro lavoro è utile».
Come funziona
In particolare tra le applicazioni più diffuse c’è il settore dell’agricoltura di precisione: le immagini satellitari permettono di vedere quale sia lo stato di salute delle piante, di prevenire la mancanza di idratazione e l’eccessiva secchezza nel terreno.Il monitoraggio attraverso le immagini dallo spazio è molto utile anche per studiare lo stato dei territori e prevenire frame e situazioni di dissesto idrogeologico; consente l’analisi degli inquinanti atmosferici e delle acque, facilitando l’identificazione dei punti critici per formulare soluzioni di riparazione.Una delle frontiere più interessanti per l’utilizzo di queste tecnologie è anche legata al funzionamento e alla manutenzione degli edifici: attraverso una mappatura delle cosiddette “nuvole di punti”, ogni edificio diventa un “manufatto digitale”, che può essere scannerizzato, favorendo processi complessi come la digitalizzazione, che ne consente un’analisi dettagliata.Con questa finalità “Space2Earth” sta per ufficializzare l’incarico di mappatura degli aeroporti di Ciampino e Fiumicino a Roma, per contribuire al progetto di digitalizzazione, a seguito di alcuni casi studio per ADR che si sono rivelati molto promettenti.«Si tratta di un lavoro molto complesso e sfidante – racconta Paola Brafa – che siamo riusciti ad aggiudicarci grazie a un algoritmo proprietario che sostituisce la mappatura tradizionale fatta attraverso i laser e i droni. Grazie a questa tecnologia restituiamo delle “nuvole di punti” altamente dense, che costruisce un unico modello digitale parametrizzato».Paola nel frattempo lavora anche per Italspazio come ingegnere aerospaziale per la progettazione di componenti per satelliti che servono per effettuare operazioni di rendezvous & docking nel settore della space debris ovvero i detriti spaziali.
La vocazione di Paola
Una vocazione che Paola ha sentito sempre forte e che è stata rafforzata dagli incontri fatti lungo il percorso: colleghi universitari, i docenti, i soci della sua startup.«Non mi sono mai sentita ostacolata, credo che sia maturo il tempo perché le donne possano fare la storia anche nelle discipline STEM. Gli stereotipi di ruolo purtroppo esistono ancora: a volte nelle società più grandi mi è accaduto di sentire dei commenti che ci relegavano al ruolo di hostess o di segretarie, ma stiamo costruendo una nuova pagina di storia con cui tutti dobbiamo confrontarci. Nessun ostacolo al Sud: il mio territorio ha sempre accolto con grande entusiasmo le mie tappe».Ed è proprio dalla Sicilia che parte la nuova sfida a cui Paola e il suo team stanno lavorando: la creazione di un distretto aerospaziale in Sicilia.L’idea è nata durante il recente congresso dell’Agenzia Spaziale Italiana che si è svolto ad Acicastello, dove si sono riunite molte delle realtà siciliane che lavorano su questo tema tra cui Italspazio, Xenia, Sicilia Sat, Iemest, l’Università di Palermo e il Cnr di Messina.«L’idea di lavorare insieme ad altre aziende siciliane per esplorare confini così ampi – conclude Paola Brafa – è molto stimolante. Mi piace lavorare alla rielaborazione dei dati, mi sento utile perché mi sto costruendo l’identità professionale che desideravo affrontando problemi comuni e importanti e lo faccio insieme ad altre realtà che in Sicilia stanno costruendo un’altra pagina di storia».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA