Alla fine i chilometri percorsi a passo di maratona sono stati 37,5 in un tempo, record, di 5 ore e 46 minuti. «Ce l’ho fatta veramente», è il commento quasi a caldo di Ivan Nicotra, il 23enne che ha sfidato se stesso nel percorso, non certo semplice, da piazza Duomo al Rifugio Sapienza, dopo che un anno fa aveva rischiato di perdere la gamba sinistra a seguito di un incidente in moto. La partenza ieri alle 6 dalla Cattedrale.
«La notte avevo dormito poco – racconta – tra la tensione dell’impresa, pur sapendo che me l’ero prefissata: il vento, la giornata più fresca del previsto potevano giocarmi un brutto scherzo. Durante tutta la corsa non ho potuto non ripetermi migliaia di volte quanto fossi fortunato a poter ancora correre sulle mie gambe. Gli ultimi cinque km sono stati i più difficili, avevo i miei amici che mi seguivano in macchina e quando mi hanno detto «Ivan, sei a un chilometro mezzo», non so cosa mi abbia preso, la mia falcata è diventata più ampia e ho trovato energie in più, perfino per fare salti appena arrivato alla meta. Poi mi sono emozionato, uno sfogo spontaneo, naturale, tutto ripreso dai miei amici che sono sempre stati in contatto telefonico con mio padre Stefano, che era più preoccupato lui di me».
«Il mio fisioterapista, Riccardo Stella – prosegue Ivan – con cui avevo già fissato una visita subito dopo la maratona, è rimasto sorpreso nel vedermi prima dell’orario preventivato: «Sei davvero tu, hai già fatto?» mi ha chiesto, prima di abbracciarmi e accertarsi che andasse tutto bene. Del resto non sarei mai riuscito senza le sue cure e raccomandazioni. Perché per fare sport non si deve mai improvvisare».
Riavvolgendo il nastro: era il 18 dicembre 2022, esattamente un anno fa, quando Ivan stava tornando in moto dal “raduno dei Babbi Natale” e a Piano Tavola, pur essendo nella propria corsia, è stato coinvolto in un gravissimo incidente. «Ricordo poco – racconta – sono stato portato subito all’ospedale San Marco di Librino, immaginate la scena, un Babbo Natale in pronto soccorso… La situazione è sembrata subito gravissima, diverse le fratture, non mi è stato nascosto che avrei rischiato di perdere la gamba sinistra. Sono stato seguito da un’equipe medica eccezionale: i primi tre mesi – completamente allettato – sono stati durissimi. Ho subito due operazioni e ad un’altra dovrò sottopormi tra un anno. Ho subito creduto e mi sono affidato ai medici, dopo il primo intervento non avevo ancora la certezza che sarei tornato a camminare». Poi la fisioterapia, tanta, dolorosa. E un “voto”, fatto prima di tutto a se stesso: «Tornare a camminare, a correre, anche in moto, ma serve più educazione stradale».
Ivan, che studia Economia aziendale all’università di Catania è riuscito nella sua prima impresa, perché ora c’è quella della laurea a giugno 2024. Un altri sfida. «Sì, laurearmi a giugno. E mi impegnerò, come ho imparato a fare».
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