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Chi è Luciano Portolano, il generale siciliano da oggi capo di Stato Maggiore della Difesa

La nomina nei giorni scorsi, oggi l'insediamento

Di Redazione |

Il generale Luciano Portolano è ufficialmente il nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa, dopo la nomina del Consiglio dei ministri decisa alcuni giorni fa su proposta del ministro della Difesa, Guido Crosetto. La cerimonia di avvicendamento con il generale Giuseppe Cavo Dragone, già designato presidente del comitato militare della Nato (incarico che assumerà nel 2025), è avvenuta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro della Difesa, Guido Crosetto, all’aeroporto militare di Ciampino, sede del trentunesimo Stormo.

Le parole del generale

«Considero necessario uno sforzo sinergico e bilanciato, fra tutte le forze armate per il perseguimento di un unico obiettivo: quello di garantire le condizioni per essere pronti a proteggere e difendere, da ogni potenziale minaccia, tutti gli italiani e gli interessi vitali e strategici dell’Italia».

Lo ha detto il nuovo capo di Stato maggiore della Difesa, il generale siciliano Luciano Portolano, nel suo discorso alla cerimonia di avvicendamento con il generale Giuseppe Cavo Dragone nell’aeroporto militare di Ciampino. «In un momento di profonda crisi per la stabilità dell’ordine internazionale e per la sicurezza globale, le forze armate rappresentano uno strumento indispensabile per creare le condizioni di credibilità e deterrenza necessarie a promuovere e a garantire la pace, il benessere e la prosperità del nostro Paese e dei nostri alleati», ha aggiunto Portolano.

Chi è Luciano Portolano

Originario di Agrigento, il generale Luciano Portolano, 64 anni, 40° comandante della Brigata Sassari, ha frequentato il 161° Corso dell’Accademia Militare di Modena, poi la Scuola di applicazione di Torino, conseguendo la Laurea in Scienze Strategiche. Successivamente ha conseguito i Master in “Gestione Integrata e Sviluppo delle Risorse Umane” e in “Scienze Strategiche”.

Nel corso della carriera ha frequentato corsi di Stato Maggiore italiani ed esteri: il Corso di Stato Maggiore dell’Esercito; il Corso Superiore di Stato Maggiore; l’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze; l’United States Army Command and Staff College (Kansas – USA). Da Tenente e Capitano ha comandato Plotone e Compagnia nel 27° Battaglione bersaglieri “Jamiano” di Aviano, della Brigata Ariete.

Successivamente ha comandato il 67° Battaglione bersaglieri prima e poi il 18° Reggimento bersaglieri della Brigata Garibaldi. Ha svolto numerosi incarichi presso lo Stato Maggiore dell’Esercito: Ufficiale addetto alla Sezione “Dottrina dell’Ufficio Regolamenti e Politica Militare”; Ufficiale addetto alla Sezione “Formazione e Addestramento” dell’Ufficio Addestramento; Capo Sezione Regolamenti dell’Ufficio Dottrina, Addestramento e Regolamenti; Capo Ufficio “Operazioni” del Reparto Impiego delle Forze/Comando Operativo dell’Esercito.

Dal 2007 al 2010 ha prestato servizio come Addetto Militare presso l’Ambasciata italiana a Londra. Promosso generale di brigata, dal settembre 2010 al settembre 2012 ha comandato la Brigata Sassari. Dal 24 settembre 2012 al luglio 2014 è stato impiegato presso il Comando Operativo di Vertice Interforze quale Capo Reparto Operazioni. Dal luglio 2014 al 18 luglio 2016 è stato comandante della missione Unifil in Libano. A settembre 2016 ha assunto l’incarico di Capo di Stato Maggiore dell’Allied Joint Force Command di Napoli e nel 2017 è stato promosso generale di corpo d’armata. Il 2 settembre 2019 ha assunto la guida del Comando operativo di vertice interforze. Il 26 luglio 2021, contestualmente alla riconfigurazione del COI in COVI, al Gen. Portolano è stata consegnata la 4ª stella funzionale “in virtù delle nuove funzioni e per la rilevanza dell’incarico che assume quale Comandante del neocostituito COVI”.

Nella seconda decade del mese di agosto del 2021 fino al 31 dello stesso mese, ha diretto l’Operazione “Aquila Omnia”, che ha consentito di trasferire in Italia oltre cinquemila persone, di cui circa 4900 afgani. “Aquila Omnia” ha rappresentato uno sforzo operativo e logistico mai sperimentato prima dalla Difesa italiana e ha visto l’impiego di oltre 90 missioni di volo, con un consistente spiegamento di mezzi aerei dell’Aeronautica Militare, cui si sono aggiunte le missioni di aerei forniti da paesi amici e alleati, quali Canada, Pakistan, Qatar, Germania e Stati Uniti, alcuni vettori commerciali contrattualizzati dalla Difesa e di quelli offerti da un’organizzazione non governativa.

Il Comando Operativo di Vertice Interforze ha pianificato e diretto “Aquila Omnia” contemporaneamente ad altre 36 operazioni, alcune sul territorio nazionale e altre all’estero, e le operazioni IGEA ed EOS per contrastare la diffusione del Covid-19.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA