PALERMO – Due trapianti di fegato da vivente su pazienti adulti sono stati eseguiti all’Ismett di Palermo, attualmente l’unica struttura sanitaria in Italia ad aver mantenuto il programma attivo grazie ad una riorganizzazione dell’ospedale, che ha anche un reparto di terapia intensiva dedicato ai pazienti affetti da coronavirus. Adesso, il centro di alta specializzazione palermitano è in procinto di potenziare il programma trapianto da vivente per supplire alla carenza di donazioni che si è ulteriormente aggravata a causa della pandemia. In questi ultimi due casi a donare una piccola parte del proprio fegato sono stati i figli dei pazienti. Il trapianto da vivente è possibile grazie alla capacità del fegato di rigenerarsi e tornare in dimensioni normali, sia nel donatore che nel ricevente, nel giro di poche settimane.
La stessa tecnica, per adulti e bambini, si può mettere in atto per il rene. Entrambi i donatori sono stati già dimessi. Dall’inizio del programma da “vivente” sono stati eseguiti 277 trapianti di rene e 161 di fegato. «Stiamo proseguendo l’attività anche in questo momento difficile – sottolinea il Salvatore Gruttadauria, direttore della chirurgia addominale su pazienti adulti – e considerata la straordinaria emergenza sanitaria, abbiamo deciso non solo di non sospendere il programma di trapianto da vivente ma anzi pensiamo adesso di potenziarlo per dare risposte concrete ai tanti pazienti in lista di attesa». «L”Ismett onora la sanità italiana – afferma Ruggero Razza, assessore regionale alla salute -. È la dimostrazione che tra tantissime difficoltà il mondo della ricerca e dell’alta attività clinica vanno avanti. Il rapporto con Ismett ed Upmc continua ad essere strategico anche nella gestione dell’epidemia in Sicilia». All’Ismett attualmente sono 24 i posti letto di terapia intensiva disponibili per malati da Covid-19, che diventeranno 30 entro fine mese e 40 se sarà necessario.