PALERMO – In Sicilia si sono registrati tra gennaio e febbraio di quest’anno 27 trapianti, nel 2019 complessivamente sono stati 177, di questi 132 all’Ismett, 36 all’ospedale Civico di Palermo e 9 al Policlinico di Catania. Le donazioni nel 2020 sono state fino ad oggi 12, 44 nel 2019 e 47 nel 2018. I dati aggiornati si evincono dal sito internet del Centro regionale trapianti Sicilia.
Dati emersi nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo modello organizzativo del Centro Regionale Trapianti Sicilia che punta a far crescere le donazioni di organi. La Sicilia è tra le regioni italiane agli ultimi posti per le donazioni.
«I componenti della Giunta regionale hanno sottoscritto il modulo di disponibilità alla donazione d’organi e mi fa piacere svelare oggi che alcuni giorni prima della tragedia aerea lo aveva sottoscritto anche il compianto assessore regionale Sebastiano Tusa», ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. «I numeri di gennaio, seppur parziali, ci fanno ben sperare, è cresciuto il numero dei donatori e soprattutto è diminuito il numero delle opposizioni alle donazioni. Senza donatori non ci possono essere né organi né trapianti per salvare le vite e in questo caso la consapevolezza sociale del fenomeno e la capacità di saper comunicare sono fondamentali – ha spiegato l’assessore Razza – per la diffusione della cultura della donazione abbiamo chiesto supporto agli enti locali, alle Asp, ai medici di base, agli ordini dei medici e ai medici di base, alle farmacie».
Per il direttore nazionale del Centro trapianti Massimo Cardillo: «Questo nuovo assetto in Sicilia punta a raggiungere l’obiettivo di trovare sempre più donatori e di fare in modo che si possano presto raggiungere i numeri della virtuosa Toscana, prima regione per donazioni. C’è un potenziale di donatori inespresso – ha aggiunto – e sappiamo che il popolo siciliano è generoso quindi bisogna lavorare per esempio sulla relazione di fiducia, introducendo anche misure organizzative di supporto psicologico alle famiglie».