Roma, 12 mag. (AdnKronos Salute) – L’aria di città è sempre più inquinata. Oltre l’80% delle persone che vivono in aree urbane è esposto a livelli di ‘veleni’ che superano i limiti fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità. E se tutte le aree del pianeta sono colpite, le popolazioni delle città a basso reddito lo sono di più. Secondo l’ultimo database sulla qualità dell’aria urbana, il 98% delle città dei Paesi a basso e medio reddito con più di 100.000 abitanti non soddisfa le linee guida sulla qualità dell’aria dell’Oms. Percentuale che, nei Paesi ricchi, scende al 56%.
Negli ultimi due anni l’ampiezza della banca dati – che ora copre 3.000 città in 103 Paesi – è quasi raddoppiata, rilevano oggi dall’Oms. Evidenziando che il declino della qualità dell’aria urbana è collegato con un aumento del rischio di ictus, malattie cardiache, cancro ai polmoni, malattie croniche e respiratorie acute per gli abitanti. “L’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di malattia e morte. E’ una buona notizia che più città stiano intensificando il monitoraggio della qualità dell’aria”, afferma Flavia Bustreo, vice-direttore generale per la Salute della famiglia, della donna e del bambino dell’Oms. “Quando l’aria sporca copre le nostre città, gli abitanti più vulnerabili, i più giovani, i più vecchi e i più poveri, ne risentono di più”. (segue)