ROMA Un paese longevo in cui però non si modificano le abitudini negative (resta costante, per esempio, il numero dei fumatori) e si investe in maniera insufficiente nel servizio sanitario nazionale. Questo il quadro generale prospettato dalla quindicesima edizione del Rapporto Osservasalute, curato dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, presentato al Policlinico Gemelli.
In Sicilia la speranza di vita stimata alla nascita, nel 2018, è pari a 79,9 anni per gli uomini e a 84,0 anni per le donne (valore nazionale: uomini 80,8 anni e donne 85,2 anni). Nel periodo 2002-2018, si osserva, per il genere maschile, un trend in aumento (+3,1 anni), con andamento simile a quello nazionale, ma con valori tutti minori. Anche per il genere femminile si osserva un trend in aumento (+2,2 anni) con valori tutti nettamente minori rispetto al resto d’Italia.
Nel 2017, la quota di fumatori tra i siciliani di età superiore a 14 anni è pari al 20,4% (valore nazionale 19,7%). Considerando il periodo 2007-2017, si registra una diminuzione (-9,3%) e l’andamento che si osserva è altalenante con un picco in aumento nel 2012. Anche a livello nazionale si osserva un andamento decrescente (-10,9%). La prevalenza di siciliani di 18 anni e oltre in sovrappeso è pari, nel 2017, al 39,1% (valore nazionale 35,4%).
La spesa sanitaria pubblica pro capite, nel 2017, è stata pari nell’Isola a 1.765 euro (valore nazionale 1.866 euro). Tra il 2010 e il 2017 si è registrato un lieve decremento pari a -0,6% (valore nazionale +0,3%).
Tra il 2005 e il 2017, i dati della Sicilia risultano tutti maggiori rispetto al resto del Paese e presentano un andamento altalenante. La percentuale di persone di 18 anni e oltre obese è pari, nel 2017, al 12,6% (valore nazionale 10,5%). In Sicilia, nel 2017, coloro che dichiarano di non praticare sport è pari al 56,6% (valore nazionale 38,1%), valore più elevato tra le regioni italiane. La copertura vaccinale antinfluenzale nella popolazione di oltre 65 anni di età è pari, nella stagione 2017-2018, al 54,3% (valore nazionale 52,7%).
Nel periodo stagionale 1999-2000/2017-2018 si è registrato un incremento del 31,2%, simile al valore nazionale (+29,5%). Per quanto riguarda i parti, nel 2017 il 41,8% è stato con taglio cesareo (valore nazionale 33,6%), con un calo del 20,1% nel periodo 2010-2016. Il tasso di fecondità totale, nel 2016, è pari a 1,33 figli per donna (valore nazionale 1,34), inferiore al livello di sostituzione (circa 2,1 figli per donna) che garantirebbe il ricambio generazionale. Nell’arco temporale 2002-2016 in Sicilia il tasso di fecondità è diminuito del 5% (valore nazionale +5,5%).