Sanità: Ssn ‘a km zero’ con digitale, ma Italia in ritardo

Di Redazione / 25 Maggio 2016

Roma, 25 mag. (AdnKronos Salute) – Sanità a ‘km zero’ grazie al digitale, una risorsa preziosa, soprattutto in tempi di tagli della spesa pubblica, che può renderla più efficiente, comoda e vicina ai cittadini. Il nostro Paese, però, non brilla per essere tecnologico: nel 2015 il 28% degli italiani non ha mai utilizzato Internet, contro una media europea del 16%. Sono 12,2 milioni i connazionali che nell’ultimo anno hanno prenotato sul web le prestazioni sanitarie, 7,6 mln hanno consultato su Internet i propri referti medici e 7,1 mln hanno pagato online i servizi.
E’ quanto emerge da una ricerca realizzata dal Censis in collaborazione con Arsenàl.it, Centro Veneto ricerca e innovazione per la sanità digitale, e presentata oggi a Roma al Forum Pa.
L’indagine si concentra sull’esperienza del Veneto, evidenziando che quando i servizi sono semplici, accessibili e producono un vantaggio immediato, vengono largamente utilizzati. Il 91,7% degli utenti ritiene semplice scaricare i referti via web e lo fa il 60% dei veneti (circa 5 mln), anche buona parte degli ultrasessantacinquenni (il 35,2% degli utenti), nonostante la loro scarsa confidenza con le tecnologie.
Oltre il 74% degli utenti ha conosciuto il servizio grazie agli operatori sanitari. Giocano quindi un ruolo fondamentale la formazione (dei professionisti) – si sottolinea – e l’informazione (ai cittadini) che deve concentrarsi sui vantaggi prodotti dall’utilizzo dei servizi. Ad esempio, risulta decisiva la possibilità̀ di evitare spostamenti superflui e accedere ai servizi a distanza, come afferma il 90% degli utenti.
In Veneto il percorso ‘Sanità a km zero’ è stato avviato nell’ambito della costruzione del Fascicolo sanitario elettronico regionale. Il progetto è coordinato da Arsenàl.it, consorzio volontario delle 23 aziende socio-sanitarie e ospedaliere della Regione Veneto e centro di competenza regionale per l’eHealth.
Dal 2005 a oggi i risultati sono significativi: il servizio di scarico referti online consente un risparmio di 120 milioni di euro l’anno per i cittadini in termini di viaggi evitati e tempo recuperato, a cui si aggiungono la dematerializzazione di 46 milioni di ricette rosse e il telemonitoraggio di oltre 3.000 pazienti cronici.

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