Sanità: fino a 6 mila morti l’anno da infezioni ospedale, risparmi da 500 mln

Di Redazione / 05 Maggio 2016

Roma, 5 mag. (AdnKronos Salute) – Mani sempre pulite per non ammalarsi in ospedale. In Italia ogni anno dal 5 all’8% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione ospedaliera, che provoca il decesso di circa 5-6mila persone. Le infezioni ospedaliere rappresentano un’insidia che richiede “una gestione preventiva e adeguata”. Lo sottolinea in occasione della Giornata mondiale sull’igiene delle mani Assobiomedica, che stima risparmi di almeno 500 milioni di euro l’anno applicando in Italia modelli, utilizzati in altri Paesi europei, per ridurre le infezioni correlate all’assistenza ospedaliera.
“Si tratta di un problema che potrebbe pesare fino a 1 miliardo di euro sulla sanità italiana, mentre il 20-30% di infezioni potrebbe essere evitato con l’attuazione di buone pratiche cliniche, come l’igiene delle mani, ma anche con l’utilizzo di tecnologie mediche appropriate e la messa a punto di adeguati meccanismi di controllo e di processo da parte degli operatori sanitari”, afferma Assobiomedica.
“La giornata mondiale sull’igiene delle mani – ha dichiarato Luigi Boggio, presidente di Assobiomedica – pone l’accento su un problema di dimensioni rilevanti, con un impatto potenzialmente devastante sul paziente e molto oneroso per le casse sanitarie. Il tema può sembrare banale mentre invece il corretto e costante lavaggio delle mani può davvero contribuire in larga parte a evitare il fenomeno delle infezioni ospedaliere”.
“Per evitare una gestione tardiva delle infezioni e la resistenza alla terapia antibiotica – ha aggiunto Boggio – è sempre più urgente un approccio coordinato e preventivo tra reparti, ma anche tra strutture sanitarie, enti locali e centrali, volto ad avviare in maniera omogenea politiche sulla prevenzione dei rischi; formazione del personale sulle pratiche di controllo delle infezioni; utilizzo di metodiche e dispositivi appropriati per la pulizia, l’igiene e la disinfezione delle apparecchiature. Ciò significherebbe un risparmio annuale stimato di più di 500mila euro a struttura sanitaria, oltre a una riduzione del 50% delle infezioni nosocomiali”.
“Si fanno tagli alla sanità con spending review, payback e rinegoziazioni, quando mettendo in atto buone pratiche come questa si otterrebbero risparmi notevoli e si garantirebbe ai pazienti un più elevato livello di sicurezza. Le infezioni ospedaliere – ha concluso il presidente di Assobiomedica – giocano un ruolo di primo piano per la sicurezza del paziente e hanno un elevato impatto clinico ed economico, ma sarebbero evitabili con l’adozione di misure di provata efficacia. Sarebbe fondamentale promuovere un programma, insieme al ministero della Salute e alle Regioni, in cui le imprese del settore dei dispositivi medici potrebbero impegnarsi in iniziative di sensibilizzazione e di formazione del personale medico-sanitario”.

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