Sanità: Agenas, migliora qualità ospedali, resta gap Nord-Sud ma si riduce

Di Redazione / 04 Giugno 2019

Roma, 4 giu. (AdnKronos Salute) – Un sistema sanitario nazionale sorprendente che migliora le sue performance nonostante tutto: si riduce la mortalità per infarto, sono meno i parti cesarei, si interviene prima nelle fratture di femore. E in molte aree del Paese gli interventi per tumore del seno si concentrano nelle strutture d’eccellenza. Gli ospedali italiani infatti hanno migliorato, in media, la loro qualità su 175 indicatori nel 2017. E se in sanità il gap tra Nord e Sud permane, le differenze regionali sono comunque in calo. E’ questo in sintesi il quadro tracciato dai dati del programma nazionale Esiti 2018, presentato oggi a Roma dall’Agenas, che sviluppa il Pne su mandato del ministero della Salute.

“Quest’edizione del Programma nazionale Esiti fotografa un sistema sanitario che marcia per raggiungere i migliori standard, con la maggior parte delle Regioni del Sud che nell’ultimo periodo hanno alzato il passo”, afferma Francesco Bevere, direttore generale di Agenas. Resta, tuttavia, “ancora l’ostacolo della disomogeneità tra le Regioni così come resta l’eterogeneità intra-regionale anche in regioni storicamente ‘virtuose’. I dati del 2017 indicano che laddove si è proceduto alla riorganizzazione a rete dei presidi ospedalieri e dell’offerta sanitaria si è registrato un significativo miglioramento degli esiti, come ad esempio nella cura del carcinoma della mammella, quando sono state correttamente costituite le Breast Unit”, prosegue Bevere.

“Accelerare i tempi per incrementare le reti tempo-dipendenti, elaborate dal Tavolo istituzionale coordinato da Agenas, significa ridurre in tutto il Paese la mortalità per patologie che non danno tempo né possibilità di scelta a pazienti che necessitano di cure immediate in strutture adeguatamente organizzate. Allo stesso modo, l’applicazione su tutto il territorio nazionale della rete oncologica, recentemente approvata dalla Conferenza Stato-Regioni, è il presupposto per garantire ai pazienti con tumore di accedere alle migliori cure nel proprio territorio. Quest’istantanea del Pne è un ulteriore stimolo a intraprendere una riorganizzazione orientata non solo alla qualità, ma anche all’equità nell’accesso alle cure”, continua.

“La riconosciuta solidità degli indicatori del Programma nazionale esiti e i segnali positivi per la maggior parte degli esiti ci incoraggiano ad attingere a fonti, dati e strumenti di misurazione che vadano oltre le mura dell’ospedale”, dice Maria Chiara Corti, coordinatrice delle Attività del Programma nazionale esiti di Agenas, annunciando le novità su cui si sta già lavorando per la prossima edizione.

“Lo sviluppo di una serie di indicatori ospedalieri integrati con il flusso della farmaceutica, della salute mentale e delle cure domiciliari – continua – ci consentirà di seguire il paziente lungo tutto il suo percorso di cura. Agenas è matura per iniziare a pianificare il passaggio dalla valutazione della qualità delle cure alla qualità della vita post-ricovero. E ancora, i campi inseriti nelle nuove Schede di dimissioni ospedaliere ci permetteranno di rendere sempre più precisi e dettagliati gli strumenti di misurazione, esplorando nuovi ambiti. Sarà possibile un ampliamento degli orizzonti del Pne per essere al passo con l’accelerazione dei tempi e delle tecnologie, per dare risposte tempestive alle attese dei pazienti e per affrontare il futuro, misurandolo in anticipo”.

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