Salute
Sanità: 700 mila diabetici l’anno in ospedale per altri motivi, guida Sid
Rimini, 5 mag. (AdnKronos Salute) – Ogni anno circa 6,5 milioni di italiani finiscono in ospedale (dato 2014): 1,2 mln sono diabetici e non meno di 700 mila vengono ricoverati per motivi diversi dalla malattia del sangue dolce. A volte scoprono di soffrirne proprio in questa occasione, ma non sempre ricevono un’assistenza ottimale che permetta di gestire al meglio la loro patologia di base. Ecco perché la Società italiana di diabetologia (Sid), riunita a Rimini per il 26esimo Congresso nazionale, ha redatto una guida dedicata: ‘La gestione della persona con diabete ricoverata per altra patologia’, un volumetto con consigli pratici per garantire al malato terapie ‘doc’. Per gli esperti “è necessario essere consapevoli del fatto che la presenza del diabete in un ricoverato aumenta il rischio di malpractice e della comparsa di patologie iatrogene” associate a interventi medici inappropriati. L’indicazione chiave è quindi quella di “richiedere una tempestiva consulenza diabetologica per adeguare il trattamento, anche perché peggiore è il compenso glicemico, peggiore sarà l’esito del ricovero”, avvertono gli specialisti. “A volte è necessario passare alla terapia insulinica e al momento della dimissione il paziente dovrà ricevere specifiche ‘istruzioni per l’uso’: impiego di siringhe o penne, monitoraggio glicemico, riconoscimento e correzione di un’eventuale ipoglicemia”. Oltre ai benefici clinici, gli specialisti promettono vantaggi economici legati a una riduzione del periodo di degenza: nei pazienti diabetici la durata è in genere più lunga (12,1 giorni in media contro 11,2), ma ‘tarando’ meglio il trattamento è possibile accorciarla. “Ridurre di un giorno la degenza del singolo paziente si traduce nel risparmio di 750 euro. Calcolando il numero di ricoveri nelle persone con diabete in Italia, ciò significherebbe produrre un risparmio di quasi 1 miliardo ogni anno. Una somma ingente” che per la Sid “potrebbe essere utilizzata anche per assumere alcune centinaia di diabetologi e per rendere più incisiva la cura delle persone con diabete che vengono ricoverate per altre patologie”.