Milano, 6 apr. (AdnKronos Salute) – Primavera tempo di check-up? E’ così per i medici ma non per i pazienti, che preferiscono rinviare i controlli in autunno, stagione di buoni propositi per l’anno lavorativo o scolastico che riparte. Secondo una ricerca condotta dal Centro medico Santagostino di Milano, diffusa alla vigilia della Giornata mondiale della salute che si celebra il 7 aprile, il 30% delle prenotazioni si registra fra settembre e novembre con un picco settembrino (12% delle visite annuali). Nei mesi successivi il dato va calando, con un’unica risalita intorno a marzo. Dall’indagine emerge anche che il giorno preferito per pensare alla salute è il lunedì: all’alba di una nuova settimana si concentra 20% delle prenotazioni, con una flessione progressiva fino al 16% del venerdì.
“Questi dati hanno sicuramente una spiegazione nella stagionalità di alcune manifestazioni cliniche, che tipicamente hanno un picco spesso in ottobre, con un calo di incidenza di problemi a fine aprile – spiega Michele Cucchi, psichiatra e direttore sanitario del Centro Santagostino – Ci sono poi però anche motivazioni psicologiche: alla ripresa sia dell’anno lavorativo, il momento in cui si pensa in prospettiva e ci si preoccupa per i progetti in divenire, anche la preoccupazione salute si affaccia nella mente delle persone e si pianificano in quel periodo tutte le visite che si possono pianificare, magari anche quelle che prevedono a seguire un percorso, un ciclo di cura, che prosegue nel tempo”.
Quanto al lunedì, “è il momento scelto da molte persone per la pianificazione della settimana – sottolinea l’esperto – e complice l’ansia dello stress del lavoro, si pensa anche a prendersi cura del proprio benessere psicofisico”. Tuttavia “la prevenzione andrebbe fatta lontano dai periodi di maggiore incidenza delle malattie infettive – avverte Cucchi – e laddove siamo tutti più predisposti a vedere positivo (benessere) e non negativo (malattia), nei momenti in cui pensiamo alle vacanze e a come essere più in forma. Questo è il momento di battere il ferro della prevenzione, pensando a consulenze mirate per massimizzare questa voglia di stare bene”.
La ricerca fotografa le modalità di prenotazione più diffuse fra i pazienti dell’era 2.0. Quasi il 20% di chi si rivolge al Centro medico Santagostino usa il web per fissare una prestazione, attraverso il sito (90 mila utenti al mese in media) o la App MySantagostino. Un dato in controtendenza rispetto a quello nazionale, sottolineano dalla struttura milanese: solo 1,7 milioni di italiani nell’ultimo anno hanno utilizzato Internet per prenotare visite, e 1,1 mln per fissare accertamenti diagnostici. Il 6,4% dei connazionali passa dalla Rete, contro il 32,5% dei finlandesi o il 32,3% dei danesi. L’indagine rileva che sono ancora in molti a scegliere il telefono.
Il Centro medico Santagostino, poliambulatorio specialistico inaugurato nel 2009 in piazza Sant’Agostino nel capoluogo lombardo, è presente oggi in 8 sedi (7 a Milano e una a Bologna). Il progetto è promosso da Oltre Venture Capital Sociale, con l’obiettivo di applicare a prestazioni di qualità tariffe calmierate, inferiori del 30-50% al mercato privato milanese.
“La facilità di accesso alla sanità è un incentivo a pensare alla salute – è convinto Luca Foresti, amministratore delegato del Centro Santagostino – Se la procedura per accedere a una prestazione o a un contatto con un centro medico è semplice e non ci fa perdere tempo in attese e code, siamo naturalmente più invogliati a prenderci cura di noi stessi. L’ottica del Santagostino è proprio questa: semplificare la vita dei pazienti, aiutarli a prendersi cura di sé non solo in ottica di terapia, ma anche e soprattutto in ottica di prevenzione. Per questo continuiamo a investire in tecnologia, moltiplicando i canali di prenotazione e contatto con la nostra realtà”.