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Quando il cibo può diventare un killer: ecco come difendersi

Di Redazione |

Possono essere tanti i rischi in agguato nei cibi, tra sostanze contaminanti, virus, batteri e parassiti, e tossine rilasciate da questi patogeni che si accumulano: queste molecole possono portare in vario modo a intossicazione con esiti gravi e con una evoluzione dei sintomi anche molto rapida (con azione sul sistema nervoso centrale, sui reni, sull'apparato gastrointestinale). Il pericolo è elevato specie quando si mangiano alimenti che non fanno parte della nostra tradizione gastronomica. 

Lo spiega Marco Marano, responsabile del Centro Antiveleni dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, commentando il caso del bimbo di sei anni che ha perso la vita mentre era in vacanza con i genitori.   Le intossicazioni fulminanti dipendono sia dalla causa (la sostanza o tossina assunta) sia anche dal tipo di reazione dell’organismo della persona che ha ingerito la tossina. 

Le possibilità di assumere tossine sono molteplici, ribadisce Marano, si va da sostanze chimiche che possono contaminare gli alimenti (Metalli pesanti, additivi, sostanze come la melanina etc) o anche avere un quadro di tossinfezione alimentare da virus, batteri o parassiti che possono contaminare alimenti ingeriti.

Si tratta comunque di casi eccezionali, che però devono far scattare l’attenzione su semplici atti da non dimenticare mai (dall’igiene delle mani alla scelta accurata dei cibi) specie quando ci si trova in luoghi esteri di vacanza. In Italia c'è un sistema di controllo alimentare molto elevato, rileva l’esperto; tuttavia in aree dove si va in vacanza si può andare incontro a intossicazioni alimentari anche gravi. Le tossine possono dare sintomatologia neurologica e gastrointestinale, una sintomatologia grave da broncospasmo a reazione anafilattica grave o orticarioide, insufficienza renale fulminante. È anche possibile che un individuo sia predisposto a reagire velocemente e portarlo a una condizione clinica molto grave tale da portarlo a morte nel giro di poco tempo. I bambini sono senza dubbio più sensibili. 

 «Possono esserci cause di contaminazione degli alimenti che aumentano di frequenza nel momento in cui noi andiamo in giro per il mondo, perché non tutte le aree geografiche fanno altrettanta attenzione alla catena alimentare e poi comunque ci sono condizioni che possono sfuggire al controllo, sottolinea Marano. Ad esempio è fondamentale mantenere la catena del freddo, in modo da uccidere eventuali parassiti come alcuni vermi (nematodi) che possono trovarsi all’interno del pesce e che possono lasciare nell’alimento tossine con alta azione allergizzante. Quando mangi questo pesce la reazione allergica può essere molto grave.   La prevenzione è possibile scegliendo accuratamente i cibi, conclude Marano, e naturalmente scegliendo circuiti turistici sicuri, specie quando si sceglie una meta estera.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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