Ospedale Cannizzaro, Ginecologia e Ostetricia: i traguardi del 2022
L’Uoc diretta dal prof. Scollo ai primi posti in Italia per tumore dell’utero, isterectomia, cancro ovarico
Per la Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro, Unità Operativa Complessa clinicizzata dell’Università Kore di Enna, l’ultimo riconoscimento del 2022, in ordine di tempo, è quello del Piano Nazionale Esiti dell’Agenas, l’Agenzia per i servizi sanitari regionali del Ministero della Salute: l’UOC diretta dal prof. Polo Scollo si conferma ai primi posti in Italia per tumore dell’utero (sesta posizione), isterectomia (settima posizione), tumore ovarico (nona posizione), alle spalle solo di storici “colossi” della sanità italiana. La struttura, d’altronde, è centro di riferimento nell’oncologia ginecologica e in questo ambito ha contribuito a sviluppare una forte sinergia con la Patologia Clinica e l’Oncologia Medica nella diagnosi e nella selezione della terapia per il trattamento del tumore ovarico, nonché, grazie alla condivisione da parte del dott. Salvatore Giuffrida, Direttore Generale, con le altre UOC a vario titolo coinvolte all’interno dell’Azienda Cannizzaro.
Ma il 2022 consegna al calendario una data storica per l’intera sanità italiana: il 30 agosto, quando all’Ospedale Cannizzaro di Catania viene alla luce la piccola Alessandra. Sua mamma Albina è la prima donna che ha potuto usufruire del programma nazionale di trapianto di utero, organo di cui era priva dalla nascita a causa di una rata patologia congenita. E lei, la bambina, è la prima nata in Italia da donna trapiantata di utero: il suo è il sesto caso documentato al mondo di gravidanza portata a termine con successo dopo un trapianto di utero da donatrice deceduta.
Speranza, questa, nutrita dalla Biobanca per la preservazione della fertilità e servizio di Procreazione medicalmente assistita, altra eccellenza dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro e dell’UOC di Ginecologia e Ostetricia. «Nei protocolli internazionali le pazienti arruolate nel programma di trapianto dell’utero sono sottoposte ad un ciclo di fecondazione assistita al fine di crioconservare gli embrioni. Dopo il trapianto sono infatti sottoposte ad una terapia con immunosoppressori, volta ad evitare il rigetto dell’organo, che può compromettere la loro funzione riproduttiva», sottolinea Scollo. Nel caso della signora Albina, sono stati prelevati gli ovociti, sottoposti a una procedura di "vitrificazione" (ovvero congelati) dopo essere stati preparati, e poi conservati a una temperatura di -196 gradi. Solo a trapianto avvenuto, e quando la donna è pronta a sostenere la gravidanza, gli ovociti vengono inseminati. Tutte queste procedure estremamente complesse sono effettuate nella Biobanca dell’Ospedale Cannizzaro, la prima pubblica nel Sud Italia e unica in Sicilia, realizzata proprio per consentire a donne e uomini in età riproduttiva, affetti da neoplasie o altre patologie, di preservare la fertilità prima di iniziare i necessari trattamenti terapeutici. Dalla sua nascita, nel 2017, sono stati ben 427 gli uomini e 145 le donne che hanno fatto ricorso ai servizi della Biobanca: per la maggior parte si tratta di giovani con neoplasie, patologie in crescente aumento in assoluto e diffuse in fasce sempre più giovani di popolazione, ma anche con malattie autoimmuni, lesioni vertebro-midollari ed endometriosi. È indispensabile, per il mantenimento della capacità riproduttiva, che gli specialisti inviino i pazienti alla valutazione finalizzata alla crioconservazione dei gameti e, in tal senso, è in costante rafforzamento la collaborazione tra la Biobanca e gli oncologi delle strutture ospedaliere dell’area metropolitana.