Salute
Oltre 60 tipi di tumori possono colpire i bimbi, ma sono ancora poco studiati
ROMA – Tra leucemie, sarcomi e tumori cerebrali, sono circa 60 i tipi e i sottotipi di cancro che possono colpire i bambini. Tanti e diversi, ma le cure disponibili sono molto inferiori rispetto a quelle disponibili per gli adulti. Riaccendere l’attenzione su questo tema è l’obiettivo dell’iniziativa “Accendi d’Oro, Accendi la Speranza”, che si terrà da lunedì 23 a domenica 29 settembre, nell’ambito del Settembre d’Oro mondiale dell’oncologia pediatrica, organizzato dalla “Childhood Cancer International”.
Le diagnosi di tumore in bimbi e ragazzi sotto i 18 anni sono circa 2.200 ogni anno in Italia, e negli ultimi decenni sono lentamente aumentate per stabilizzarsi negli ultimi 4 o 5 anni», spiega Gianni Bisogno, associato di Pediatria presso l’Università di Padova e responsabile del Gruppo Europeo dei sarcomi dei tessuti molli infantili. «Esistono circa 60 tipi e sottotipi di tumori infantili: circa 15 tipi di leucemie suddivise nei due sottogruppi, linfatiche e mieloidi; ci sono poi 20 tipi, sottotipi e gradi di sarcoma, tra quelli dei tessuti molli, ossei e di Ewing; infine oltre una ventina di tipologie di tumori cerebrali come gliomi e medulloblastomi. E di nuovi ne vengono scoperti continuamente».
Diversamente da quanto accade negli adulti, non contano i fattori di rischio legati agli stili di vita. «A pesare, nei tumori pediatrici, è la componente genetica: alcune mutazioni nel DNA che causano la neoplasia sono ereditate e altre si sviluppano ex novo durante la vita fetale», spiega Bisogno.
I trattamenti principali, prosegue, «possono consistere in chemioterapia, chirurgia e radioterapia, anche combinati tra loro. Circa l’80% guarisce, anche se a prezzo di cure lunghe e impegnative». Ma un bambino su 5 non ha una terapia disponibile e circa due terzi dei guariti saranno soggetti a effetti collaterali a lungo termine causati dal trattamento subito. «La ricerca nel settore è ancora poca e almeno il 50% dei farmaci usati per combattere la malattia non è autorizzato per l’uso pediatrico, ed è utilizzato off label, adattando ai bambini medicine per adulti, anche se la biologia dei tumori può essere molto diversa», spiega il presidente Federazione italiana delle associazioni di oncologia pediatrica (Fiagop), Angelo Ricci.
Per questo «è fondamentale che si sviluppino farmaci studiati espressamente per i più piccoli e non utilizzare su di essi medicine sviluppate per i grandi. Per ogni farmaco autorizzato per l’adulto – conclude Ricci – chiediamo sia investigato il potenziale in ambito pediatrico, così da trovare trattamenti più mirati e con ridotti effetti collaterali».
Durante tutti il mese di settembre, centinaia di luoghi nel mondo saranno illuminati di luce dorata, dalle Cascate del Niagara al Taj Mahal, dal Colosseo alla Lanterna di Genova, e milioni di persone indosseranno un Nastrino Dorato, simbolo della lotta ai tumori infantili. In Italia le iniziative, a cura della Fiagop e delle federate, sono concentrate dal 23 al 29 settembre. L’invito è a scattarsi un selfie con il tatuaggio del Nastrino D’oro e condividerlo sui social utilizzando gli hasthag #accendidoro #accendilasperanza #GoGgold. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA