Nuova Diagnostica: raddoppia a Catania con un nuovo centro d’eccellenza per la prevenzione e le terapie avanzate

Di Redazione / 25 Maggio 2024

Tecniche innovative e macchinari di ultima generazione per favorire anche la prevenzione, con l’esperienza, la professionalità e l’assistenza di sempre: Nuova Diagnostica raddoppia a Catania e dopo il poliambulatorio di viale XX Settembre arriva un nuovo centro altamente tecnologico dove implementare i servizi messi a disposizione dei propri pazienti. In via Battista Grassi, infatti, il centro poliambulatorio si propone come polo specializzato per esami mirati e di un certo target, ma anche per terapie rigenerative. Tra questi, per esempio, la whole-body, innovativa tecnica che non utilizza né il mezzo di contrasto e né le radiazioni ionizzanti, che consente uno screening tumorale, o la coronaro-Tc, una indagine anatomica radiologica che attraverso l’acquisizione di immagini ad alta definizione, permette di andare a “studiare” lo stato di salute delle nostre coronarie. Tra le terapie rigenerative, invece, quella che riguarda le articolazioni, con le infiltrazioni di Prp (Plasma ricco di piastrine), ricavato dal sangue del paziente. Sempre nel nuovo centro di via Battista Grassi, la Nuova Diagnostica mette a disposizione un macchinario per la risonanza magnetica da 1,5 tesla, un’apparecchiatura che consente di svolgere tutti gli esami possibili con un altissimo livello di precisione. 

La whole-body è sicuramente la tecnica più innovativa che può contribuire ad anticipare i tempi di diagnosi. Con questa tecnica si ottengono immagini sensibili alla diffusione microscopica delle molecole di acqua, nelle quali i tessuti ipercellulari (ad esempio, i tumori maligni) sono nettamente più brillanti rispetto ai tessuti circostanti. L’interpretazione della diffusion Whole-Body si basa su concetti differenti rispetto alla risonanza magnetica tradizionale. In sintesi, vengono ricercate le lesioni su ricostruzioni tridimensionali e panoramiche dell’intero corpo; la singola lesione è poi caratterizzata su immagini assiali dettagliate. I risultati clinici ottenuti e l’assenza assoluta di radiazioni e di mezzo di contrasto spingono i medici a proporre la whole body ai soggetti sani, che vogliono un esame di screening dell’intero corpo. L’esame dura circa 35 minuti, non è invasivo e non presenta alcun rischio in quanto non espone il paziente a nessun tipo di radiazione ionizzante.  Questa tecnica permetterà di migliorare ulteriormente la qualità delle diagnosi, grazie a immagini più dettagliate, di aumentare il comfort di chi si sottopone all’esame, riducendo i tempi di esecuzione, ma soprattutto di ampliare il numero di potenziali fruitori fra la popolazione sana, perché sarà dedicata principalmente alla prevenzione. 

La coronaro-TC, invece, è una metodica di studio non invasiva che negli ultimi anni si è affermata come possibile alternativa, in pazienti selezionati, allo studio angiografico delle arterie coronarie, i vasi che irrorano il cuore e la cui occlusione causa l’infarto. A oggi le principali indicazioni consolidate all’esame sono rappresentate dallo studio delle coronarie in pazienti con dolore toracico atipico e rischio basso o intermedio di malattia coronarica, o in caso di test da sforzo dubbio o non eseguibile, oltreché nella valutazione delle anomalie anatomiche del circolo coronarico. Un crescente corpo di studi ne sta anche valutando e validando l’utilizzo nel follow-up di pazienti già sottoposti a stentingcoronarico o a rivascolarizzazione chirurgica (by-pass). Rispetto alla coronarografia tradizionale, che è una procedura invasiva e richiede un breve ricovero, la coronaro-TC viene eseguita ambulatorialmente come ogni altro esame TC e dura circa 30 minuti. Al termine dell’esame il paziente può riprendere immediatamente le sue normali attività. La TC multistrato permette di “fermare” l’immagine del cuore, studiandolo nella fase minore di movimento, così da esplorare con maggiore precisione le coronarie e la cavità cardiaca. La principale caratteristica è infatti la capacità di acquisire molto rapidamente sezioni anatomiche ultrasottili e di ricostruirle secondo ogni possibile piano dello spazio, senza alcuna perdita di dettaglio.
Tutto questo permette di effettuare diagnosi sempre più selezionate, per esempio evidenziando preventivamente i pazienti da sottoporre ad angioplastica, bypass aorto coronarico o a semplice follow up clinico. L’indagine è utile per studiare l’anatomia delle coronarie in soggetti con sintomi atipici o con risultati ambigui di esami di diagnostica cardiologica (prova da sforzo, eco stress, scintigrafia dubbie o contrastanti). La TC del cuore consente di sottoporre alla coronarografia solo i pazienti che avranno bisogno di una rivascolarizzazione mediante stent o bypass.
La tecnica è inoltre indicata per il controllo dei pazienti rivascolarizzati chirurgicamente (by-pass), pazienti con cardiomiopatia dilatativa di nuovo riscontro e tutti coloro che si devono sottoporre a intervento cardiochirurgico (sostituzione valvolare, ecc.), con bassi fattori di rischio di coronaropatie. Tra i vantaggi, l’accuratezza, la possibilità di esaminare lo stato della parete dei vasi, oltre alle caratteristiche del loro lume (lo spazio interno), la definizione delle immagini, la loro multiplanarietà e la possibile selezione delle sole strutture prescelte.

È invece una terapia di seconda generazione di medicina rigenerativa quella che riguarda le infiltrazioni di Prp: un nuovo modo di concepire l’infiltrazione del ginocchio, per andare a contrastare le infiammazioni e, dunque, i dolori. Il valore aggiunto è quello di poter passare dalla diagnosi all’immediata terapia.

Il Prp, il Plasma ricco di piastrine, si si ottiene da un semplice prelievo venoso del paziente (sangue del paziente), che viene sottoposto a centrifugazione. Grazie alla centrifugazione è possibile quindi concentrare le piastrine per ottenere appunto il preparato finale che prende il nome di gel o pappa piastrinica appunto, che poi viene infiltrato. L’intera procedura ha una durata di circa 15-20 minuti. Il Prpha indubbiamente un’azione primariamente anti-infiammatoria e meno rigenerativa, come, invece, sostenuto in passato. I fattori di crescita contenuti nelle piastrine, infatti, hanno un ruolo nella modulazione dell’infiammazione e vanno ad interagire con le cellule dei tessuti danneggiati proprio per ridurre l’infiammazione locale.

a cura della DSE Pubblicità

Pubblicato da:
Delfo Sinatra