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Morto durante jogging a Catania, Fidal dona due defibrillatori

Di Lorenzo Magrì |

Catania – Il caso del corridore catanese Carlo Maravigna, stroncato da un infarto mentre faceva jogging sul Lungomare del capoluogo etneo, ha gettato nello sconforto tutti coloro che da anni sono amanti dello sport all’aria aperta e frequentano questo tratto del percorso ciclabile che è diventato un percorso Running certificato dalla Federazione Italiana Atletica Leggera che con forza si impegna da sempre affinchè questi eventi non succedano; e così per iniziativa di Fabio Pagliara, segretario generale della Fidal, la Federazione ha subito lanciato una bella iniziativa.

«Ho letto con grande commozione sul quotidiano La Sicilia – ci dice Fabio Pagliara, catanese, ideatore nell’ambito della Fidal del progetto Runcard rivolto a tutti coloro che amano la corsa e lo sport in generale – la notizia del runner etneo morto di infarto durante una corsa sul lungomare. Non è la prima volta, e non sarà l’ultima, perché quasi sempre questi eventi sono del tutto imprevedibili e non diagnosticabili. Quello che invece si può fare è cercare di rendere quanto più sicuro possibile praticare sport nella nostra, nella “mia” città. Sento, nel mio ruolo di segretario generale della Fidal, il dovere dare un contributo concreto: per questo proporrò al sindaco Salvo Pogliese di accettare la donazione, da parte del “nostro” progetto Runcard, di due defibrillatori, da istallare alla partenza e all’arrivo del percorso Running che abbiamo tracciato qualche anno fa al lungomare, grazie al Progetto Parchi. È un piccolo gesto, ma può salvare una vita quando dovessero accadere eventi come quello che ha stroncato la vita del nostro concittadino».

E sull’episodio c’è stato anche l’intervento del dott. Genni La Delfa, presidente della Federmedicisportivi Sicilia che ha tenuto a sottolineare: «Oltre alla presenza nelle strutture sportive, sui percorsi dove si pratica sport all’aria aperta di un defibrillatore, a nostro avviso l’obbligo di un certificato con Ecg annuale dopo i 35 anni per chiunque e dovunque pratichi attività motoria, di sicuro ridurrebbe questi episodi. Come una patente di vita!».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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