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il congresso

Le nuove tecnologie applicate alla riabilitazione

Simfer. Dal 23 al 26 ottobre Catania ospiterà il 50° Congresso nazionale della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa che porterà in città mille medici e 250 relatori

Di Redazione |

Catania ospiterà dal 23 al 26 ottobre il 50° Congresso nazionale della Simfer, la Società italiana di medicina fisica e riabilitativa, specializzazione meglio conosciuta con il nome di Fisiatria. Si tratta di un importante evento congressuale che porterà nel capoluogo etneo oltre mille medici specialisti e 250 relatori provenienti da tutta l’Italia. Presidenti del Congresso il prof. Michele Vecchio, fisiatra e neurologo, direttore della Scuola di specializzazione di Medicina fisica e riabilitativa dell’Università di Catania e dirigente della Fisiatria dell’Aou Policlinico, e il dott. Biagio Papotto, direttore del Dipartimento di Riabilitazione dell’Asp di Catania e dell’Uoc di Riabilitazione dell’ospedale S. Marta e S. Venera di Acireale. 

Prof. Vecchio, quali sono i temi principali del Congresso italiano?  «Dal 23 al 26 ottobre l’attenzione del mondo riabilitativo italiano sarà rivolta all’innovazione tecnologica nella nostra città, che, in quei giorni, diventerà il fulcro culturale/scientifico della riabilitazione italiana. Saranno presi in esame le nuove tecnologie, i nuovi esoscheletri indossabili per la deambulazione, le nuove metodiche per il trattamento delle patologie degenerative del rachide, le apparecchiature di robotica, i biomarcatori nella riabilitazione dell'ictus, le nuove tecniche di fisiatria interventistica nel dolore e nelle patologie muscoloscheletriche, la neuromodulazione per il recupero della funzione, i sistemi impiantabili cerebrali, l’utilizzo della elettromiografia nella neurotossicità da chemioterapici. Non mancherà l'approfondimento sull’innovazione anche nell’ambito della ricerca clinica attraverso l’esame dei nuovi trial clinici, come quelli su nuovi farmaci nella sarcopenia, il ruolo del microbiota intestinale nell’apparato muscolo-scheletrico e la spastic myopathy post strok, di cui parlerà il prof. Jeahn Michel Gracies, ospite di rilievo internazionale». 

Dott. Papotto, non solo scienza dunque fra i temi principali del congresso, ma anche management. «Il 50° Congresso nazionale Simfer ritorna a Catania dopo 17 anni. Tra i punti cardine, oltre agli argomenti prettamente scientifici, ricordiamo la tavola rotonda dedicata al Pnrr, la tavola rotonda “fare sistema”, in cui si parlerà di “alleanza operativa e sinergia assistenziale riabilitativa ospedale-territorio: il ruolo del pubblico, del privato accreditato e delle associazioni”, e la sessione “Ircss di riabilitazione e riforma”. Si tratta di temi organizzativi/manageriali che vanno affrontati in ambito nazionale al fine di valutare punti di forza ed eventuali criticità. Siamo orgogliosi che la città di Catania potrà ospitare un evento scientifico di così grande importanza e di rilievo nazionale, e che in tale contesto potrà esprimere il grande interesse verso la scienza della riabilitazione e le proprie professionalità».

Prof. Vecchio, quanto è utilizzata la tecnologia in ambito riabilitativo in Italia oggi? «La diffusione della tecnologia in Italia oggi purtroppo è ancora poco uniforme. In alcune regioni il processo di acquisizione e utilizzo è iniziato prima, in altre stenta ad arrivare. Differente disponibilità, quindi, nelle varie aree geografiche, ma anche differenti attrezzature. Appare utile oggi la classificazione dei dispositivi robotici ed elettromeccanici in neuroriabilitazione e l’adeguamento tecnologico di tutte le strutture italiane, adeguamento che dovrebbe seguire un indirizzo comune». Il congresso di Catania vedrà un’ampia partecipazione di giovani medici e specializzandi provenienti dalle Scuole di tutta Italia «nella convinzione che il confronto fra esperienze nazionali e internazionali sia importante per la crescita professionale individuale e della disciplina, ma anche perché attratti dalla “veste tecnologica” del Congresso – spiega Vecchio -. Il medico, il ricercatore, il riabilitatore non possono fare a meno, oggi, della tecnologia e sono chiamati a esprimere il proprio talento tecnologico, che non è solo “attitudine naturale” ma diventa “facoltà acquisita” e che come ogni altra componente dell’arte medica deve essere basato sul grande senso di responsabilità, sull’equilibrio e sulla formazione. 

«La formazione universitaria in riabilitazione a Catania – conclude Vecchio – pone grande attenzione alle scienze riabilitative. Sono attive la Scuola di specializzazione in medicina fisica e riabilitativa, i corsi di laurea per fisioterapisti, logopedisti, tecnici della riabilitazione psichiatrica, terapisti occupazionali. Il mondo della riabilitazione è multidisciplinare e variegato poiché mirato alla valutazione ed al trattamento degli esiti di molteplici patologie dalla varia etiopatogenesi (neurologica, ortopedica, cardiorespiratoria, oncologica)».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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