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La dieta dei centenari? Il digiuno intermittente

Dalla fondazione Valter Longo onlus alcuni consigli preziosi per condurre una vita lunga e sana

Di Redazione |

Gli over 65 nel mondo raggiungeranno il miliardo e mezzo entro il 2050 e in Italia rappresentano già il 23,3% della popolazione, con un’aspettativa di vita media che nel giro di ottant’anni raggiungerà la soglia dei 93 anni.

Insomma, vivremo più a lungo, ma come poter raggiungere una longevità che sia anche sana? A stilare un elenco di consigli, basati sull’osservazione della vita dei centenari, è la Fondazione Valter Longo Onlus.

Digiuno intermittente per cellule più giovani: un’abitudine che accomuna diversi gruppi di centenari è l’assunzione dei pasti principali e degli eventuali spuntini in un arco di 12 ore per beneficiare di altrettante ore di digiuno notturno che, grazie al periodo di riposo dell’organismo, consente di rigenerare dall’interno e di riparare le cellule danneggiate, eliminando quelle ormai non più funzionali.

Il risultato? Cellule più giovani e sane. Una ulteriore riduzione delle ore in cui si mangia (10 ore o meno) consentirebbe, poi, di ottenere risultati ancora migliori per quanto riguarda la riduzione del peso, ma è molto più difficile da rispettare e potrebbe anche incrementare il rischio di effetti collaterali come lo sviluppo di calcoli biliari. L’ideale è, quindi, considerare 12 ore dalla fine della cena: se avremo consumato l’ultimo pasto alle 21, aspetteremo a fare colazione alle 9 di mattina. I cibi che allungano la vita: «La dieta della longevità recepisce le abitudini alimentari dei gruppi di centenari più sani, tra cui quelli che seguiamo in Calabria, quelli di Okinawa, di Loma Linda in California, della Costa Rica e della Grecia», spiega la nutrizionista Romina Cervigni. “A un’alimentazione a basso contenuto di proteine – simile a quella in uso presso i centenari di Molochio, in Calabria – corrisponde una minore incidenza di tumori e, in generale, una vita più lunga».

Ma quali sono gli ingredienti della dieta e le abitudini dei centenari che racchiudono l’elisir della longevità? Sicuramente un’alimentazione con molta frutta a guscio, un pò di pesce, poche proteine animali, pochi zuccheri e pochi grassi saturi o trans e molti carboidrati complessi derivati da legumi e da altri alimenti di origine vegetale.

Molti di questi centenari spesso mangiano al massimo 2-3 volte al giorno, poco la sera, e in molti casi prima che faccia buio.

Fibre amiche del microbiota. Nel caso in cui la dieta sia troppo ricca di proteine di origine animale, l’alimentazione può generare uno stato di infiammazione dell’organismo che rischia di compromettere il buon funzionamento del sistema immunitario, alterando la flora batterica intestinale, il cosiddetto microbiota. Meglio quindi prevenire questo pericolo con un menu ricco di fibre: non facciamoci mai mancare verdura di stagione, legumi e un po’ di frutta.

Sistema immunitario più forte con la vitamina D. Un’alimentazione varia e completa, che preveda l’assunzione del giusto quantitativo di proteine, il consumo di prodotti ricchi di omega 3 – come il pesce grasso, le noci e l’olio evo – è un’insostituibile alleata per un sistema immunitario efficiente. Ma per dare un vero boost alle difese del nostro organismo è fondamentale il giusto apporto di vitamina D, contenuta in alimenti come il pesce e i funghi, o facilmente integrabile nella dieta.

Infine, metabolismo sempre attivo con lo sport. L’attività fisica è un altro elemento fondamentale per la longevità sana: dal semplice giardinaggio, alle arti marziali, alla danza. La maggior parte delle persone che toccano i 100 anni in buona salute sono persone attive o molto attive fino a tarda età, anche se molte di loro non sanno neppure cosa significhi l’espressione “esercizio fisico”.

Per esempio a Okinawa molti pescatori ultra ottantenni non smettono mai di lavorare e signore ultranovantenni danzano con pesi sul capo parecchie volte alla settimana.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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