La biodermogenesi una soluzione per le cicatrici da taglio al volto

Di Luca Melilli / 28 Giugno 2021

Nel 40 dc Seneca ha detto: «La ferita si cura, la cicatrice resta». Finalmente dopo 2000 anni di storia la medicina inizia a curare anche la cicatrice.
Ogni anno, nei soli Paesi sviluppati vi sono mediamente 100 milioni di persone con nuove cicatrici, non solo al volto ma che riguardano tutto il corpo. Di queste 55 milioni sono legate ad esiti post-chirurgici elettivi, mentre 25 milioni sono dovute ad interventi chirurgici post-traumatici, i restanti 20 sono di diversa natura. Non solo quindi la patologia riguarda un numero rilevante di persone, ma il suo impatto psicologico assume particolare importanza: le cicatrici possono creare infatti barriere nell’interazione sociale, condizionare la vita sessuale delle persone e modificare il loro profilo psicologico. 
 «La presenza di un esito cicatriziale sul volto è uno stigma invalidante sia dal punto di vista psicologico sia per le relazioni sociali. Senza tralasciare quanto il ricordo dell’evento traumatico abbia lasciato il segno sul viso e nella mente, ricordo continuamente evocato ogni volta che il paziente si guarda allo specchio o viene osservato da altri. Per noi medici è importante poter dare la speranza che questo brutto marchio possa essere curato, il più delle volte cancellato, con un trattamento indolore, un piacevole massaggio, che trasforma la cura in una coccola che scalda il cuore ha chi ha tanto sofferto», testimonia la dott.ssa Annalisa Beatini, specialista in Chirurgia Generale presso l’Uo di Chirurgia vascolare Ospedale Civile di La Spezia, specialista in Medicina Estestica, Tricologia e Dermochirurgia.
 Le cicatrici da taglio sul volto si caratterizzano per la perdita di uniformità della trama cutanea ma anche per un impatto cromatico che varia dalla ipopigmentazione sino alla iperpigmentazione, dove l’alterazione del colore risulta essere molte volte l’elemento più rilevante.
Il problema si accentua in estate poiché l’esposizione al sole le rende iperpigmentate e quindi ancor più visibili. Come intervenire? 
Allo stato dell’arte non si è affermata una tecnologia che si possa definire universalmente efficace e questo ha portato gli esperti a valutare la sinergia tra campi elettromagnetici e vuoto  che hanno ottenuto significativi esiti su cicatrici da ustione su collo e volto.
«Ho trattato numerosi pazienti con cicatrici da taglio del volto – spiega il dott. Claudio Urbani, specialista in medicina estetica e dietologia – i più significativi sono stati un uomo di 47 anni con ferita da taglio glabellare, e donna di 27 anni con ferita da taglio frontale di circa 10 centimetri di lunghezza con esiti di punti di sutura. Entrambi sono stati trattati con cadenza di una seduta settimanale con protocollo Biodermogenesi. Immediatamente si è riscontrato un netto miglioramento riguardo al riempimento di collagene, nonché l’ottimizzazione del colore che nel corso delle sedute ha virato da rosso a rosa, raggiungendo il colorito naturale della pelle circostante. Il numero delle sedute utilizzato è stato di 8».
«Di solito nella cura delle cicatrici – aggiunge la dott.ssa Annalisa Beatini, specialista in Chirurgia Generale presso l’Uo di Chirurgia Vascolare Ospedale Civile di La Spezia, specialista in Medicina Estestica, Tricologia e Dermochirurgia –  utilizziamo strumenti o apparecchi che creano una lesione da cui parte la riparazione correttiva. Biodermogenesi invece lavora con una modalità migliorativa, in quanto ristabilisce l’omeostasi della matrice extracellulare e fa riformare collagene di tipo III, come dimostrato dalle biopsie. Il tutto in  sicurezza, senza effetti collaterali».
«La nostra esperienza – continua –  ci ha permesso di constatare un importante miglioramento delle cicatrici trattate sia per quanto riguarda la trama cutanea sia per la discromia, ottenendo in alcuni casi anche l’abbronzatura della cicatrice».
La terapia necessita di una casistica più ampia della attuale, ma la qualità dei risultati ottenuti, l’assenza di effetti collaterali e la gradevolezza delle sedute la pone tra le più interessanti prospettive terapeutiche. In nessun paziente si sono riscontrati effetti collaterali, pertanto Biodermogenesi ha dimostrato di essere efficace e sicura nella terapia delle cicatrici al volto. Si è notato anche un  miglioramento del tessuto circostante, che si presenta più idratato, elastico e compatto, con una forte attenuazione delle rughe e con un miglioramento della trama cutanea. 

Condividi
Pubblicato da:
Fabio Russello
Tag: dossier-medicina medicina