L’Ismett di Palermo è il primo centro in Italia per trapianti di fegato eseguiti utilizzando organi provenienti da donatori segnalati come eccedenze maturate in altre regioni che li avevano rifiutati, definiti anche organi marginali. Il dato emerge dal report del Centro nazionale trapianti: nel periodo che va dal 2018 al 2020 sono ben 44 i trapianti di fegato eseguiti grazie ad organi marginali sui 230 effettuati nel triennio preso in considerazione. «L'utilizzo degli organi marginali – sottolinea Salvatore Gruttadauria, direttore del dipartimento per la cura e lo studio delle patologie addominali e dei trapianti di Ismett – ci ha consentito di aumentare il bacino dei potenziali donatori di fegato e di ridurre, in questo modo, la mortalità in lista d’attesa». I dati di sopravvivenza dei pazienti che hanno ricevuto organi marginali sono sovrapponibili a quelli dei pazienti trapiantati con organi provenienti da donatori a rischio standard. «L'utilizzo degli organi marginali – si legge in una nota – può essere considerato merito anche del nuovo studio sull'utilizzo della simvastatina, un farmaco normalmente utilizzato per tenere sotto controllo il colesterolo, nei donatori di fegato a scopo di trapianto che si propone l'obiettivo di indagare l’efficacia del trattamento nel donatore in morte cerebrale per ridurre il danno da ischemia e riperfusione, evenienza che può incorrere quando la circolazione sanguigna torna al tessuto dopo un periodo di assenza e che è una delle principali cause di complicanze dopo il trapianto di fegato.
«Questi dati – osserva Giorgio Battaglia, coordinatore regionale del Centro regionale trapianti Sicilia – ci danno un’ulteriore conferma delle eccellenze di cui dispone la Rete trapiantologica siciliana». Il 'trial' clinico è stato finanziato dal Ministero della Salute, un progetto di studio grazie al lavoro di due gruppi di ricerca che operano in due strutture siciliane di eccellenza: Irccs-Ismett-Upmci e Fondazione Ri.Med. I risultati verranno illustrati da Duilio Pagano, chirurgo di Ismett e investigatore principale dello studio, come presentazione nel corso del congresso più prestigioso al mondo per le malattie del fegato, «The Liver Meeting» che si svolgerà il prossimo 13 novembre ed è organizzato dall’Associazione Americana per lo studio delle malattie del fegato (Aasld).