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Fase 3: kit per test ‘fai da te’ offerti a 6mila studenti, studio a Milano

Di Redazione |

Milano, 7 set. (Adnkronos Salute) – Test sierologici ‘fai da te’ da eseguire a casa, per capire se lo studente è entrato in contatto con il nuovo coronavirus e accompagnarne il rientro in classe “in sicurezza” attraverso “un programma integrato di sorveglianza epidemiologica”. Uno studio scientifico a tutti gli effetti, che permetterà di “conoscere e monitorare la diffusione dell’infezione da Sars-CoV-2 negli alunni nel tempo”. Il progetto è stato presentato oggi all’ospedale Buzzi di Milano dal responsabile Gian Vincenzo Zuccotti, direttore del Dipartimento di Pediatria dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco del capoluogo lombardo e prorettore ai Rapporti con le istituzioni sanitarie dell’università Statale meneghina.

I kit sono stati già distribuiti a 14 scuole della città, per un totale di 6mila bimbi e ragazzi dai 3 ai 18 anni, alle cui famiglie verranno proposti al costo di 7 euro. Un programma che punta a crescere, coinvolgendo altri istituti oltre a quelli individuati a campione dal Provveditorato, e a espandersi anche ad altre Regioni interessate. Il Laboratorio di riferimento regionale per lo Screening neonatale del Buzzi, che analizzerà i campioni raccolti dai genitori e riconsegnati ai presidi che li invieranno all’ospedale, è pronto infatti a processare fino a 30mila test a settimana.

Per aderire serve un consenso informato firmato da mamma e papà, spiegano i promotori dell’iniziativa che coinvolge anche l’università degli Studi: studenti e docenti che accedono agli spazi universitari e alle residenze, su base volontaria, potranno sottoporsi al test.

Lo studio prevede la raccolta di dati anagrafici dei bambini arruolati; la raccolta di alcune gocce di sangue capillare dal polpastrello di un dito (puntura con pungidito) su carta bibula; l’analisi da parte del Laboratorio del Buzzi con metodo immunoenzimatico Elisa ed esito pronto in poco più di 2 ore.

Il risultato negativo non comporterà alcun contatto, ma sarà reso disponibile nel Fascicolo sanitario elettronico dell’interessato e consultabile direttamente secondo le procedure regionali e dal pediatra di libera scelta. In caso di risultato positivo o dubbio, invece, l’interessato riceverà una telefonata da un operatore dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco per l’esecuzione di un tampone naso-faringeo per la diagnosi di Covid-19. In prospettiva, per l’effettuazione dei tamponi si sta valutando l’istituzione di un’unità mobile ad hoc.

Verranno raccolti dati ogni 3 mesi dall’adesione alla ricerca, ed è previsto un follow-up di 6 mesi dall’inizio della frequenza della struttura scolastica.

“Questo studio permetterà la raccolta di dati epidemiologici, clinici, e sierologici sulla infezione da Sars-CoV-2 – afferma Alessandro Visconti, direttore generale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco – e di avviare un programma integrato di sorveglianza epidemiologica che consentirà il monitoraggio in tempo reale della diffusione dell’infezione nei bambini al loro ritorno nella comunità scolastica di Milano e l’adempiersi di opportune misure di isolamento dei casi”.

“La diffusione mondiale dell’infezione da Sars-CoV-2 ha comportato la chiusura temporanea delle scuole nella maggior parte dei Paesi, con un impatto su oltre il 91% degli studenti in tutto il mondo, pari a circa 1,6 miliardi di bambini e giovani – ricorda Marco Bussetti, dirigente dell’Ufficio scolastico, Ambito territoriale di Milano – I numeri sono senza precedenti” e sono “enormi le implicazioni sulla società”. L’Organizzazione mondiale della sanità – osservano infatti i promotori del progetto – ha recentemente sottolineato che, mentre mancano dati per stimare l’impatto della chiusura scolastica sulla trasmissione della malattia, sono ben documentati gli effetti negativi di tale intervento sullo sviluppo e l’apprendimento dei bambini. Sono quindi necessarie scelte equilibrate, che da un lato minimizzino il rischio infettivo e dall’altro riducano i danni derivanti dalla prolungata mancanza di contributi educativi e adeguati tempi di socializzazione.

Il beneficio diretto per chi deciderà di aderire allo studio è la possibilità di diagnosticare precocemente l’infezione da nuovo coronavirus, con un’adeguata presa in carico e precoci misure di controllo. Un’ampia partecipazione alla ricerca – confidano gli ideatori – permetterà di ampliare le conoscenze su Covid-19 in età pediatrica, di capire meglio le dinamiche di trasmissione nella comunità e la presentazione clinica nelle diverse fasce di età.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA