Roma, 26 apr. (AdnKronos Salute) – Il consumo di antidepressivi continua ad aumentare in Italia. Persiste, infatti, il trend di crescita per l’uso questi medicinali. Tecnicamente i consumi sono pari a 39,30 dosi definite giornaliere (DDD) su 1.000 abitanti nel 2014, come rilevano i dati del Rapporto Osservasalute 2015, presentato oggi a Roma.
Dopo l’aumento costante registrato nel decennio 2001-2011, il volume delle prescrizioni sembrava aver raggiunto nel 2012 una fase di stabilità (38,50 DDD/1.000 ab die nel 2011; 38,60 DDD/1.000 ab die nel 2012). Ma in realtà, nel biennio successivo si è registrato un nuovo incremento (39,10 DDD/1.000 ab die nel 2013; 39,30 DDD/1.000 ab die nel 2014). Il trend – secondo gli esperti – può essere attribuibile a diversi fattori, tra i quali ad esempio la disponibilità di nuovi principi attivi utilizzati anche per il controllo di disturbi psichiatrici non strettamente depressivi (come i disturbi di ansia), la riduzione della stigmatizzazione delle problematiche depressive e l’aumento dell’attenzione del medico di medicina generale nei confronti della patologia.
I consumi più elevati nel 2014 si sono avuti in Toscana (59,50), Provincia autonoma di Bolzano (53,30), Liguria (51,30), Emilia-Romagna (49,40) e Umbria (49,40). Mentre i consumi minori in Basilicata (30,30), Campania (30,50), Puglia (31,20) e Sicilia (31,20). Il Lazio (da 35,80 a 34,80) e l’Umbria (da 50,20 a 49,40) sono le due regioni che hanno registrato il maggiore calo dei consumi nell’ultimo anno.