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Diabete, in Sicilia da oggi il “glucometro” impiantabile

Di Antonio Fiasconaro |

Il team diabetologico guidato da Carla Giordano, con la collaborazione dei chirurghi plastici della stessa azienda ospedaliera, effettua questa innovativa procedura in due pazienti affetti da anni da diabete di tipo 1.

Il sensore viene inserito sotto la cute del braccio e misura il glucosio nel liquido interstiziale fino a 90 giorni. I livelli del glucosio vengono calcolati dallo Smart Transmitter e inviati all’app. Il trasmettitore removibile viene indossato esternamente, sopra al sensore che lo alimenta, e invia in modalità wireless i dati sul glucosio tramite Bluetooth all’app per dispositivi mobili. Lo Smart Transmitter è dotato di una batteria ricaricabile e può essere riutilizzato fino a un anno. Emette anche degli avvisi mediante una vibrazione che viene avvertita dal corpo in base alle impostazioni dei valori di glucosio scelte dall’utente.

Il sistema viene inserito durante una seduta ambulatoriale di alcuni minuti eseguita in anestesia locale: viene impiantato a livello sottocutaneo sulla parte superiore del braccio attraverso un’incisione di pochi millimetri.

Il sensore non necessita di alcun ago che lo colleghi al trasmettitore ricaricabile che è interamente removibile in modo semplice e senza rischi ed è, quindi, compatibile con qualsiasi tipo di attività: da una cena fuori casa a una banale passeggiata fino all’attività sportiva agonistica.

«Finora – spiega la professoressa Giordano – il sistema dell’auto-monitoraggio si poteva effettuare con una puntura al dito prima e dopo i pasti e ogni qual volta la persona con diabete di tipo 1 avesse un malore. Più recentemente, è stato proposto l’holter glicemico con un ago cannula inserita sottocute per alcuni giorni ma che deve essere cambiata a seconda se il sistema sia destinato solo all’auto-monitoraggio glicemico o lavori assieme al microinfusore. Altre innovazioni prevedono un cerotto sensore da cambiare ogni 15 giorni. Questo nuovo sistema, grazie alla sua lunga durata di rilevazione e all’utilizzo dello smartphone, libera il soggetto da queste procedure per 90 giorni ed è pertanto facilmente immaginabile quanto possa risultare comodo per un paziente diabetico, già costretto ad effettuare giornalmente la terapia insulinica con penne e aghi sia prima dei pasti che prima di andare a letto».

Grande soddisfazione è stata espressa dal commissario del Policlinico, Fabrizio De Nicola: «Desidero esprimere il mio personale plauso per il raggiungimento di questo importante risultato e per l’impegno dei ricercatori che mira a rendere più semplice la vita delle persone con diabete, auspicando che al più presto il nuovo sistema di monitoraggio possa essere impiegato su larga scala».

Eversense è il primo sensore glicemico impiantabile, in grado di rilevare i valori di glucosio nel sangue fino a 90 giorni senza necessità di sostituire il sensore ogni settimana, come avviene attualmente con altri sistemi. Il sistema Gcm Eversense comprende un piccolo sensore che il medico inserisce sotto la pelle, uno Smart Transmitter o “trasmettitore intelligente” removibile da indossare sopra il sensore e un’app per dispositivo mobile per la lettura dei valori del glucosio.

Il sistema Eversense invia allarmi, avvisi e notifiche relativi ai valori del glucosio visibili in qualsiasi momento sull’app. Attraverso suoni e/o vibrazioni, il trasmettitore avvisa l’utilizzatore quando i livelli di glucosio raggiungono valori troppo elevati o troppo bassi grazie alla presenza di un algoritmo predittivo che avverte il paziente preventivamente di probabili episodi di ipo o iperglicemia, permettendo correzioni immediate della terapia con iniezioni aggiuntive di insulina, o assumendo carboidrati o modificando, nel caso dei portatori di microinfusori di insulina, la velocità basale.

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