Dalla ricerca ‘mix’ promettente contro le esacerbazioni di Bpco

Di Redazione / 17 Maggio 2016

Roma, 17 mag. (AdnKronos Salute) – Novità dalla ricerca nel trattamento della bronco pneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). L’associazione fissa di corticosteroidi per inalazione (Ics) e di broncodilatatori Laba (beta2-agonisti a lunga durata d’azione) riduce le esacerbazioni moderate e severe ed è raccomandata per questo motivo nelle linee guida cliniche. Ora un’analisi comparativa, basata su dati pubblicati e presentata in questi giorni in occasione del congresso annuale della American Thoracic Society a San Francisco (13-18 maggio), rivela che per i pazienti affetti da Bpco l’associazione fissa beclometasone/formoterolo (Bdp/Ff) in formulazione extrafine è più efficace nel ridurre la frequenza di esacerbazioni moderate e severe rispetto all’associazione fissa Laba/Lama (beta2-agonisti e agenti antimuscarinici a lunga durata d’azione) se paragonate alle corrispondenti mono-terapie.
“Basandoci su questa analisi, è evidente che l’aggiunta di un Ics a un Laba in un’associazione fissa fornisce un beneficio rilevante ai pazienti a potenziale rischio di esacerbazioni e ospedalizzazione se paragonato a una terapia con un solo broncodilatatore”, commenta Stefano Petruzzelli, Chief Medical Officer di Chiesi Farmaceutici, “mentre un Laba-Lama non conferisce lo stesso vantaggio rispetto alla monoterapia corrispondente con Lama”. “L’interpretazione di questi risultati sull’efficacia del Bdp/Ff extrafine – aggiunge Alberto Papi, professore di Medicina respiratoria dell’Università di Ferrara – dovrebbe prendere in considerazione sia la natura infiammatoria della maggior parte delle esacerbazioni, sia il valore aggiunto della formulazione extrafine, che permette una maggiore deposizione del trattamento non solo nelle grandi, ma anche nelle piccole vie aeree, quindi in tutto l’albero bronchiale”.

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