Da 80 governi linee guida alimentari ma poche valutano impatto ambientale

Di Redazione / 19 Maggio 2016

Roma, 19 mag. (AdnKronos Salute) – Quello che mangiamo è importante, non solo per la nostra salute ma anche per l’intero pianeta. Eppure, solo uno sparuto numero di governi pionieri hanno emesso linee guida per promuovere diete che possono contribuire a far fronte a due delle sfide più urgenti del nostro tempo: garantire una buona alimentazione per tutti e affrontare il cambiamento climatico. E’ quanto emerge da un nuovo studio congiunto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) e del Climate Network Food Research (Fcrn) dell’Università di Oxford, pubblicato oggi.
Il rapporto ‘Plates, Pyramids, Planet’ (Piatti, Piramidi alimentari e Pianeta) valuta le linee guida alimentari emesse da governi nel mondo, esaminando in particolare se stabiliscano un nesso con la sostenibilità ambientale, oltre a promuovere buone abitudini alimentari. Al momento in cui lo studio è stato condotto solo 4 paesi – Brasile, Germania, Svezia e Qatar – avevano stabilito collegamenti tra le minacce poste dai moderni sistemi di produzione alimentare e le abitudini alimentari che li guidano. Altri 2 Paesi – Regno Unito e Paesi Bassi – da allora hanno provveduto a integrare considerazioni ambientali nelle loro linee guida alimentari. Ma il basso numero complessivo di paesi segnala un’opportunità mancata per molte nazioni di promuovere diete e sistemi alimentari che non solo siano sani, ma anche sostenibili.
Cattive abitudini alimentari – con tanta carne e molti cibi ad alto contenuto di zuccheri e grassi, e pochi cereali integrali, frutta e verdura – sono state collegate a malattie non trasmissibili, causa di morte prematura non solo nei Paesi ad alto reddito, ma anche in molti Paesi in via di sviluppo. Queste diete sono non solo malsane, ma insostenibili per l’ambiente.
“Con i nuovi Obiettivi di sviluppo sostenibile e l’Accordo sul clima di Parigi, la comunità internazionale ha con forza messo la sostenibilità al centro della pianificazione e del processo decisionale”, aggiunge Anna Lartey, direttrice della divisione Fao Sistemi nutritivi e alimentari. “In particolare, il secondo degli obiettivi di sviluppo stabilisce un chiaro nesso tra le esigenze di una sana alimentazione e un’agricoltura sostenibile, ed è il momento che le linee guida dietetiche riflettano questo legame”.
Oltre 80 governi, poco più di un terzo di tutti i Paesi del mondo, hanno già emesso raccomandazioni per cittadini sotto forma di linee guida dietetiche: brevi messaggi pratici e culturalmente appropriati, su basi scientifiche, che guidano la gente su come avere un’alimentazione e stili di vita sani. Il loro numero è in crescita, anche nei Paesi a basso e medio reddito. “Nonostante questi sviluppi incoraggianti, tuttavia, la maggior parte dei governi – segnala ancora la Fao – non ha ancora emesso indicazioni dietetiche a livello nazionale e la maggior parte delle linee guida esistenti non sono ancora riuscite a prendere in considerazione l’impatto ambientale delle scelte alimentari”.

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