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Coronavirus, l’Iss: le donne resistono di più e meglio rispetto agli uomini

Di Redazione |

ROMA – Tra i deceduti per Covid-19 le donne sono meno della metà degli uomini (601 e 1402) e la loro età è più alta rispetto a quella dei maschi (83.7 e 79.5). Sono 17 i morti con un’età inferiore ai 50 anni, di cui 5 avevano meno di 40 anni ed erano tutti di sesso maschile, tra i 31 e i 39 anni, con gravi patologie pre-esistenti. E’ quanto emerge dal Report dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a Covid-19 in base ai dati aggiornati al 17 Marzo.

L’indagine epidemiologica dell’Iss indica anche che la trasmissione dell’infezione è avvenuta in Italia per tutti i casi, ad eccezione dei primi tre segnalati dal Lazio. L’età media dei pazienti positivi al virus e deceduti è più alta di oltre 15 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno solo contratto l’infezione (80.5 anni deceduti; con infezione 63 anni). L’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente osservata in questo campione (97,2% di casi), poi il danno renale acuto (27,8%), seguita da danno cardiologico (10,8%) e sovrainfezione (10,2%). Mediamente i giorni che passano dall’insorgenza dei sintomi al decesso sono otto, quattro dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale e quattro dal ricovero in ospedale al decesso. Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è risultato di un giorno più lungo in coloro che venivano trasferiti in rianimazione rispetto a chi non lo era.

Il report dell’Iss passa poi alla descrizione delle terapie somministrate nei pazienti positivi e deceduti durante il ricovero: la terapia antibiotica è stata quella più utilizzata (83% dei casi), meno utilizzata quella antivirale (52%), più raramente la terapia steroidea (27%). «Il comune utilizzo di terapia antibiotica – si legge nel rapporto – può essere spiegato dalla presenza di sovra-infezioni o è compatibile con inizio terapia in pazienti con polmonite.

Tra le persone decedute, complessivamente è stata segnalata almeno una comorbidità nel 68,3% dei casi (patologie cardiovascolari, patologie respiratorie, diabete, deficit immunitari, patologie metaboliche, patologie oncologiche, obesità, patologie renali o altre patologie croniche)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA