Roma, 30 ott. (Adnkronos Salute) – Un progetto per dare risposte organiche e condivise al fenomeno delle fake news scientifiche e della disinformazione in Rete, che ha un impatto notevole a livello sociale e sulla salute delle persone. E’ ‘Informing for life’, iniziativa di comunicazione promossa da Fondazione Msd in partnership con Cicap, Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze, con l’obiettivo di promuovere sul web l’informazione scientifica validata.
“Lo scorso 19 ottobre – si legge in una nota – sono stati oltre 18.000 gli articoli, i post, le storie su Facebook, Twitter e Instagram che contenevano la citazione ‘usare la mascherina’. Il giorno precedente erano poco più di 10.000. Numeri quasi raddoppiati nell’arco di 24 ore a causa, a quanto pare, di un singolo fattore: le due storie su Instagram nelle quali Fedez e Chiara Ferragni, su invito del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, hanno raccomandato l’uso della mascherina per evitare un secondo lockdown. Questo dato fotografa il potere mediatico degli influencer, che si amplifica nelle situazioni di emergenza come quella legata alla pandemia da Covid-19 e che diventa critico se messaggi non validati vengono diffusi in modo irresponsabile”.
Il progetto Informing for life prova a dare risposte ad alcune domande sul tema: “La voce di un influencer sovrasta quindi quella dei canali ufficiali e della stampa? Come aiutare i cittadini a riconoscere le fonti attendibili durante le situazioni di emergenza e in generale sui temi della salute e della scienza? E come contrastare le credenze infondate o le vere e proprie bufale che circolano sulla rete?”.
Nella fase acuta della pandemia in Italia, continua la nota, “le notizie sul coronavirus sono arrivate a occupare quasi il 60% di tutta la copertura informativa offerta da tv, quotidiani, radio e Internet. E a fine maggio, mentre diminuiva la copertura da parte dei media, l’incidenza della disinformazione sul totale delle notizie relative all’epidemia veicolate attraverso i social ha raggiunto il 13%. L’emergenza coronavirus, quindi, ha evidenziato una volta di più l’importanza di contrastare le fake news e coniugare rigore scientifico, viralità e trasparenza dell’informazione”.