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Coronavirus, chi ha la pressione alta rischia 33 volte di più

Di Redazione |

FIRENZE Un recente approfondimento dell’Agenzia regionale di sanità (Ars) della Toscana ha mostrato che i soggetti toscani affetti da ipertensione, dislipidemia, diabete e cardiopatia ischemica hanno un rischio di contrarre il Coronavirus rispettivamente 33, 29, 9 e 8 volte superiore rispetto alla popolazione generale, «un chiaro segnale quindi di quali siano le popolazioni che dobbiamo proteggere dalla circolazione del virus».

Lo rivela la stessa Ars in una nota dove si valuta che in questa fase dell’emergenza le donne muoiono di meno. Il tasso di mortalità si alza in modo esponenziale nelle classi di età più anziane (sopra i 75 anni). Su questo fenomeno, quindi, ha un impatto considerevole la cosiddetta comorbidità, cioè la presenza di una o più patologie croniche come: ipertensione, dislipidemia, diabete e cardiopatia ischemica.  Quando ai deceduti, afferma l’Ars, il dato è quello che rimane «ancora piuttosto stabile: stiamo ancora osservando le conseguenze di una parte dei casi emersi durante la terza settimana di aprile, che avevano presentato condizioni cliniche gravi. In termini di mortalità la Toscana si posiziona come la regione con la più bassa mortalità rispetto a tutte le altre regioni a grande e media diffusione del virus». Dal punto di vista territoriale sono Massa Carrara, Firenze e Lucca le province più colpite.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA